Il 14 marzo è mort_ a New York Genesis Breyer P-Orridge. Performer, artista e musicista, Genesis viene ricordat_ soprattutto per aver fatto nascere alla fine degli anni Settanta l’industrial music grazie al suo lavoro con i Throbbing Gristle (e relativa etichetta). Proveniente dal lato più «acido» della performance art – gli stessi Throbbing Gristle erano la naturale filiazione del collettivo COUM Tranmissions nel quale militava anche Cosey Fanny Tutti, cofondatrice dei Throbbing Gristle e all’epoca partner di Genesis –, P-Orridge è stat_ tra i protagonisti assoluti di oltre mezzo secolo di peripezie underground, battezzando un’estetica capace di mescolare in un colpo solo psichedelia irrancidita e culture estreme, musica elettronica e modificazioni corporee, esoterismo «nero» ed eredità delle avanguardie storiche: dai circoli di mail art alla prima acid house, dal tape network degli anni Ottanta alle cosiddette «culture dell’apocalisse» passando per il pensiero cyber e la teoria queer, la sua influenza su intere generazioni di seguaci resta sinceramente incalcolabile.
Forse però, tra tutte le sue imprese la più significativa resta tuttora il suo progetto di creare un gruppo che funzionasse da collegamento spirituale per un’organizzazione occulta paramilitare. Interessat_ a rituali sciamanici, sostanze allucinogene ed esercizi per controllare il dolore, nel 1981 P-Orridge decise di fondare, assieme a Alex Fergusson degli Alternative TV, gli Psychic TV. L’idea che stava alla base di questo progetto era nata da una conversazione tra P-Orridge e Monte Cazazza sulla possibilità di creare un gruppo rock in grado di deviare le attenzioni dei fan in direzione di una comunità fondata su uno stile di vita condiviso e una comune visione culturale. Un simile progetto avrebbe avuto bisogno di quattro elementi fondamentali: un’ideologia, un’uniforme, dei simboli di appartenenza e degli scritti destinati ai soli membri. Unendo il pensiero di Burroughs e Brion Gysin, gli insegnamenti sulla magia di Austin Osman Spare e lo studio antropologico sulla The Process Church of The Final Judgment di William Sims Bainbridge, P-Orridge ideò quindi una filosofia incentrata sul recupero della personalità attraverso un processo di liberazione dalle imposizioni sociali, dalle ansie e dal senso di colpa. L’insieme di queste teorie presero forma materiale nel The Grey Book, una via di mezzo tra un manifesto filosofico e un manuale spirituale.
Il testo si apriva con un invito da parte dell_ stess_ P-Orridge a esplorare senza paure né limiti psicologici le proprie fantasie e i propri desideri. Affinché questo fosse possibile era necessario liberarsi dei vincoli imposti da quelli che erano considerati i nemici del gruppo: le ortodossie politiche e sociali, i dogmi religiosi e la colpevolizzazione della sessualità. È in particolare su quest’ultimo aspetto che si concentrava la parte pratica del testo. Per il gruppo, era nella sfera sessuale che risiedeva la possibilità di riscoprire i propri desideri e analizzare la forza che possiedono le inibizioni sociali. Se l’introiezione di generi stereotipati ha dato consistenza a un immaginario sessuale patriarcale e fallocentrico, la riscoperta di sé poteva avere luogo a partire da un’esplorazione della sessualità priva di sensi di colpa. A questo scopo la parte centrale del Grey Book era dedicata alla descrizione dettagliata di come poter realizzare i propri desideri attraverso il «sigillo dei tre liquidi» (Thee Sigil Ov Three Liquids). Il rituale, che doveva essere iniziato alle ventitré del ventitreesimo giorno del mese, consisteva nello scrivere su di un pezzo di carta ciò che si voleva ottenere collegando quest’ultimo al proprio corpo mediante il contatto con tre diversi liquidi: saliva, sangue e fluidi ottenuti dalla masturbazione. Attaccando un ciuffo di capelli e dei peli pubici al testo, il sigillo doveva poi essere inviato a un centro di raccolta situato a Londra (e successivamente a Brighton). Il sigillo, considerato come una prova di fiducia nei confronti della rete, aveva la funzione di messaggio al quale l’organizzazione avrebbe risposto con suggerimenti, informazioni e consigli per poter ripetere il rito il mese successivo. Commentando l’invenzione del rituale, P-Orridge lo descrisse come un esperimento sull’efficacia di trasformare un desiderio intimo in un’azione collettiva: «Quale sarebbe stato l’impatto occulto di diverse centinaia, e poi diverse migliaia, di Individui che si masturbano per un desiderio e uno scopo comune, alla stessa identica ora in tutto il mondo? Non era mai stato fatto in precedenza, e quindi lo vedevamo come una ricerca contemporanea sull’efficacia di queste tecniche».
La musica ma soprattutto l’estetica degli Psychic TV funzionavano come la parte visibile di questa rete in continua espansione. Si presentavano sul palco unendo elementi che riprendevano lo stile militare con toppe, accessori e tatuaggi raffiguranti il numero 23 (il «numero sacro» del caos) e una peculiare doppia croce. Fu l’insieme di questi elementi a costituire l’ossatura del «Tempio della Gioventù Psichica» ovvero Thee Temple ov Psychick Youth (TOPY); ma se per certi versi molte caratteristiche di questa associazione possono ricordare altri gruppi simili – come la Chiesa di Satana di LaVey, il Tempio di Set o il più noto Ordo Templi Orientis – la diversa organizzazione e il diverso fine mostrano che si tratta di progetti non assimilabili. Pur nella loro differenza, queste tre associazioni sono caratterizzate dall’avere una specifica gerarchia interna, delle prove che fungono da iniziazione e dal possedere, di conseguenza, dei leader. Per usare la distinzione impiegata da Eugene Thacker nel descrivere le diverse accezioni di «nero» nel black metal, si può dire che, in questi casi, si tratta di associazioni accomunate dall’utilizzare il termine «satanismo» per costituire una contro-religione dotata dei propri simboli e delle proprie specifiche cerimonie. Diversamente, ciò a cui mirava il TOPY era di costituire una comunità sperimentale che utilizzasse la magia come strumento per poter rimettere in discussione se stessi. Per questo motivo, il TOPY non solo non era organizzato gerarchicamente e non mirava a possedere una struttura centralizzata, ma considerava i propri affiliati dei collaboratori, più che dei seguaci.
Sono questi elementi ad avvicinare il TOPY alla «magia del caos» o chaos magick. Secondo la descrizione fornita da Michael Greer, la chaos magick è un movimento occulto che si è sviluppato negli anni Settanta in Inghilterra, basato sulla liberazione dell’esoterismo e del mondo della magia da qualsiasi dogma. Influenzata dalla Trilogia degli Illuminati di Robert Shea e Robert Anton Wilson, e dalla venerazione del caos al centro del Discordianesimo, la chaos magick rifiuta qualsiasi autorità nel mondo della magia considerando quest’ultima uno strumento come un altro per ottenere degli specifici scopi. Se questi elementi strutturali, assieme alle produzioni della Temple Records – etichetta fondata nel 1984 da P-Orridge con artisti legati al TOPY –, permettevano un facile avvicinamento all’associazione, fu soprattutto l’impiego e la diffusione visiva della Psychick Cross a portare maggiori attenzioni verso questa rete.
La necessità di creare un logo che fosse d’impatto e, allo stesso tempo, sembrasse familiare, pur non rinviando a nessuna interpretazione precisa, derivava dalla fascinazione di P-Orridge per la storia e il logo della Process Church of The Final Judgment. Nata da una coppia scomunicata da Scientology, The Process Church of The Final Judgment fu un’organizzazione spirituale fondata nel 1966 in Inghilterra e scioltasi nel 1974, ispirata analisi che Jung aveva fornito della trinità cristiana. In Psicologia e Religione, Jung rileggeva in termini psicoanalitici il simbolo cristiano come un processo di sviluppo inconscio, nel quale Padre, Figlio e Spirito Santo rappresentavano tre fasi necessarie di sviluppo della psiche. Da una prospettiva psicologica questi elementi non potevano formare un’unità se non si aggiungeva un quarto elemento, ovvero Lucifero come indice di tendenze inconsce conflittuali. Il riconoscimento di questo quarto elemento ha perciò un ruolo fondamentale nel processo di sviluppo psichico, portando Jung a parlare di quaternità. È in particolare su quest’ultimo punto che Mary Ann MacLean e Robert de Grimston, fondatori della Process Church of The Final Judgment, si sono basati per l’individuazione di quattro divinità dell’universo – Jenovah, Lucifero, Satana e Cristo – su cui si basavano delle corrispettive tappe spirituali.
William Bainbridge, che seguendo il metodo dell’osservazione partecipante di Malinowski ha vissuto per diversi anni a contatto con adepti del gruppo, spiega che nella teologia del culto le quattro divinità rappresentavano altrettanti aspetti essenziali dell’animo umano e della costituzione dell’universo. Jenovah, come dea della terra, simboleggiava l’autorità, l’austerità e la fisicità. Lucifero, inteso come elemento distinto da Satana, era il dio dell’aria e rappresentava la liberalità e l’intelletto. Satana, divinità del fuoco, indicava il principio della discordia e della divisione. Infine, Cristo, come dio dell’acqua, era considerato come l’entità per eccellenza della pace e della pietà, il cui scopo era risolvere ogni conflitto. The Process Church of The Final Judgment si considerava come la manifestazione terrena della futura unità di Cristo e Satana, la quale si sarebbe manifestata in una distruzione del mondo necessaria per arrivare al termine ultimo, ossia una completa realizzazione del regno di Cristo. Si capisce in questo modo la scelta del termine «Process», inteso come diminutivo di «Pro-Cessation», per indicare coloro che desideravano la fine del mondo come passaggio fondamentale per una nuova e differente era. Riconoscere e dare importanza all’elemento satanico presente nelle azioni dell’uomo era importante solo in quanto parte di un più esteso percorso escatologico e non, dunque, in quanto meta finale del culto. L’incomprensione su questo punto, così come l’estetica adottata dagli adepti del gruppo, portò la Process Church of The Final Judgment sotto i riflettori della stampa pubblica, la quale la accusò di aver avuto connessioni tanto con Son of Sam quanto con Charles Manson. Allo stesso tempo, il ruolo non centrale occupato da Satana ha portato alcuni studiosi a considerarla più vicina a un revival delle eresie cristiane che non ad altre organizzazioni occulte come la Chiesa di LaVey.
L’idea di un movimento spirituale che tenesse assieme tutte e quattro le divinità dell’universo era espressa simbolicamente da una croce nera a quattro punte. L’impatto visivo che questa croce ebbe su P-Orridge si riscontra facilmente nell’ideazione della Psychick Cross. La croce, simbolo del TOPY, è composta da tre linee orizzontali, nella quali la seconda, a metà, è più corta delle altre due. Che la croce fosse stata pensata sulla base della Process Church of The Final Judgment è confermato dal fatto che unendo due Psychick Crosses è possibile ricreare una forma stilizzata della stessa croce a quattro punte. Ogni parte della croce è creata su una proporzione di 2/3: se la barra verticale è lunga tre pollici, le due barre principali sono di due pollici; a sua volta la barra centrale più piccola è due terzi più piccola di due pollici. L’ossessione per il numero 23, come per i The KLF e la K Foundation, era un richiamo tanto alla Trilogia degli Illuminati, quanto indirettamente a Burroughs il quale, secondo Wilsons, esaltò il potenziale magico di questo numero e la possibilità di impiegarlo per agire sul mondo.
Allo stesso tempo, la forma peculiare del simbolo funzionava da rimando a una serie di elementi opposti esorcizzati dallo stesso simbolo. Da una prospettiva verticale, l’unione tra la croce cristiana e il suo opposto rovesciato, visto come la croce dell’anticristo, funzionava simbolicamente come elemento per eliminare massacri compiuti in nome della tradizione giudaico-cristiana. Le tre linee orizzontali, invece, rimandavano al logo riportato nelle scatole di Zyklon B, ma mentre quest’ultimo era composto da linee equivalenti, la Psychick cross accorciava la linea a metà capovolgendo il senso del riferimento: non più un rimando alla follia omicida di Hitler ma, al contrario, un simbolo di purezza. In modo simile, la possibilità di costruire simbolicamente una svastica unendo tra loro alcune Psychick Crosses giocava con l’ambiguità storica dell’utilizzo di tale simbolo mirando a rimuovere, grazie alle azioni di cooperazione e beneficienza dei membri del TOPY, il significato distruttivo che il nazismo aveva attribuito alla svastica.
Pur tenendo conto di questi riferimenti e degli stessi rimandi personali a cui P-Orridge aveva attinto per la creazione della Psychick Cross, non è possibile trovare un senso univoco che possa descriverne il significato preciso. Come scrive l_ stess_ P-Orridge: «La Psychick Cross è un logo non-verbale che rappresenta la somma totale delle attività, dei desideri, della creatività e dei prodotti manifestati in suo nome». L’interesse per gli effetti che era possibile creare sul pubblico impiegando una simbologia famigliare, ma volutamente refrattaria a un semplice riconoscimento, era già presente nell’utilizzo del logo dei Throbbing Gristle. Un fulmine bianco stilizzato era disegnato sopra a tre bande orizzontali simmetriche di cui solo quella a metà era rossa, mentre le altre due erano nere. Di nuovo, l’intenzione era di giocare con l’ambiguità degli elementi utilizzati: in questo caso, il nero e il rosso rimandavano tanto ai colori impiegati dagli anarchici, quanto ai colori del nazismo. Allo stesso modo, il fulmine rinviava alle SS, ma anche a uno shock elettrico inteso, per P-Orridge, come liberazione e rottura dalle imposizioni sociali.
Le similitudini con la Psychick Cross, tuttavia, finiscono qui. Mentre nel caso dei Throbbing Gristle il logo risentiva ancora di quell’atteggiamento provocatorio tipico del primo punk, l’ideazione della Psychick Cross serviva volutamente a dare vita a un’associazione occulta attraverso la quale condividere modalità differenti di vivere. Si trattava, in altre parole, di trasformare il logo di un gruppo in un sigillo esoterico. Fu, però, proprio il legame tra la Psychick Cross e l’estetica degli Psychic TV che portò a una scissione interna al TOPY.
FONTE: https://not.neroeditions.com/nel-segno-della-croce-psichica/