Ucronia
N2
Illuminati
Pop Anarchy Baal
«Perdono
tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi
pettegolezzi». C. Pavese
Ai
mie figli e figlie di spirito
A mia moglie Carmilla e il mio amato figlio
Alla santa e maledetta fratellanza, l’ordine dei Moky
Al mondo dell’invisibile
A mia moglie Carmilla e il mio amato figlio
Alla santa e maledetta fratellanza, l’ordine dei Moky
Al mondo dell’invisibile
Agli
Anunnaky che osservano dal cielo il loro figlio
Ai miei Padri
Ai miei Padri
A
Rachele che non c’è più
A
i miei figli
A
mia sorella il mio angelo custode
Simonetti
Walter
La
Psicosi del capro espiatorio
l’homo
sacer contro la svastica sul sole
"Non sono d'accordo con ciò che dite, ma mi batterò perchè possiate dirlo liberamente". VOLTAIRE
Da
ciascuno secondo i suoi desideri a ciascuno secondo i suoi sogni
Oreste Scalzone
Oreste Scalzone
La
psicosi del capro espiatorio nasce
dall’uomo, è opera della fantasia di un Borderline in caduta
libera, questo racconto evoca quella che è stata chiamata ucronia
una narrazione
secondo cui la storia è andata diversamente. L’ucronia
è un modo per dire che
siamo noi e non gli altri i responsabili della storia, per
rivendicare il nostro protagonismo ed anche le nostre responsabilità
e i nostri errori. La
psicosi del capro espiatorio è
un grido anarchico di libertà che si batte dentro e contro l’Impero
neoliberale post-moderno, che oggi si impone con il plagio
tardo-mediatico tecnico democratico – nazi(onal) populista. E la
rete virtuale? È a volte viola di vergogna…
Ogni
riferimento a persone, cose e fatti è puramente casuale. Le opinioni
e i giudizi espressi
su
persone, corpi militari, movimenti politici, istituzioni nazionali e
religiose appartengono al protagonista e non allo scrittore, sono
usati per fini meramente narrativi.
'Questa è la storia
di moltissime persone. È la storia di milioni di persone che sono
passate dentro e fuori queste pagine in modo visibile e invisibile,
udibile e non udibile, coscientemente e non. È la storia dei milioni
di persone che vogliono prendere in mano le proprie vite. Dei milioni
di persone che vogliono farla finita con la miseria, lo sfruttamento
e la povertà. Dei milioni di persone che non vogliono continuare a
partecipare alla distruzione della vita umana e non umana. Dei
milioni di persone che vogliono smettere di creare il capitalismo.
Questa è la storia della ragazza nel parco che, stanca delle
discussioni sollevate dal suo semplice gesto di leggere un libro
(questo libro), ma entusiasmata da quello che ha letto, tira fuori
una penna e continua questo paragrafo con altri esempi di persone per
le quali essere disadattate è un modo di andare oltre. E poi
continua ancora, perché sa che questo libro non è concluso
Questa è la nostra
storia, la vostra storia, gentili lettori. Forse siete la ragazza nel
parco. Certo voi sapete che il libro è incompiuto. Lasciatelo aperto
e lanciate un grande urlo di rabbia gioiosa mentre andate avanti.
Smettete di creare il capitalismo, continuate a fare domande,
ricostruite il mondo da capo'
Crack
Capitalism John Holloway
La
psicosi del capro espiatorio
Da:
rikizero@inwind.it
A: <propop@linkproject org>; shake milano <press@shake.it>; estragon bologna<live@estragon.it>; radio k centrale<radiorkc@iperbote.bologna.it>;
A: <propop@linkproject org>; shake milano <press@shake.it>; estragon bologna<live@estragon.it>; radio k centrale<radiorkc@iperbote.bologna.it>;
Data
invio: sabato 13 gennaio 2002 23:27
Oggetto: Letterà
aperta?
Simonetti
Walter
IL
VILLAGGIO DEI DANNATI
Spett. Dott. Grand.
President. Illuminat.
Egregio
compagno presidente,
guida
spirituale, massimo esponente della sinistra italiana, innovatore,
precursore della giusta via, maestro non esageriamo.
Le
scrivo questa lettera per semplice cortesia.
Anche
se sottoposto ad un carico emotivo fuori dalle umane possibilità,
sono ancora in piedi (in questo momento seduto), malconcio,
massacrato psicologicamente, umiliato, isolato, ricattato, reso una
barzelletta, una caricatura Etc…
Si
ricorda a Fano quella notte nella sua macchina, ho scritto un breve
racconto su quella conversazione, chiacchierata amichevole, con molte
omissioni, molti sbagli ortografici Etc …
Spero
che non sia offeso è sua l’idea di scrivere un libro su queste
vicende che mi (ci) hanno visto protagonista nel bene e nel male. E’
una grande idea scrivere la storia dei figli maledetti del e dal
Partito, useremo dei nomi fittizi, delle date fantasiose per salvare
la privacy, ma il succo sarà la verità con la A maiuscola. Sto
scherzando tutto si può dire, ma non la verità perché non esiste è
morta molti secoli fa.
Quella
notte mi aveva parlato di quella setta Comunione e lavoro forzato,
del tentativo di corruzione, captazione onestamente non ho visto il
becco di un quattrino, forse con il rialzo dei prezzi hanno svuotato
il salvadanaio. Anzi nei loro occhi ho visto la nostalgia per un
passato velato di nero, militarismo, post-fascismo e merda simile.
La
storia non si può cambiare così mi aveva detto.
“La
vita è tutto uno scherzo” un mio bigliettino copiato dai magici
Merry Prankster recitava:
“Allegri
burloni, non giudicare mai, serietà nemmeno per scherzo”.
Le
persone che hanno sbagliato sono state beatificate, ricordate come
eroi, dei bambini sono stati sacrificati per salvare l’onore
perduto dello stato.
Mi
viene alla mente una mattina di vent’anni fa, nel prato della
scuola elementare medaglie al valore gettate come noccioline ad un
ignaro e fidato compagno.
Un
uomo anziano, reduce, esponente di rilievo del partito con la sua
voce rauca grida hai suoi segugi li vicino:
“Fatemi
vedere quel bambino? Cos’hà? Come ti chiami?
“R
…”. Risposi tremante, l’uomo mi prese il volto con le mani
ruvide come la terra mi guardò per qualche secondo e poi disse:
“
Non ha niente questo
bambino è sano come un pesce cosa che volete che sia una caramella
con un po’ di … noi alla sua età combattevamo, lavoravamo come
schiavi non è vero compagni?”
Ed
ora rivolto al padre:
“Non
si preoccupi per suo figlio, adesso le daremo una bella medaglia per
la sua collaborazione il Partito pensa sempre ai suoi militanti”.
Ma non hai …
Questa
storia è finita le ferite non si sono riaperte, ognuno è rimasto
dov’era, con la benedizione di Dio, e dei notabili del paese vecchi
e nuovi. E vissero felici e contenti per i secoli nei secoli.
Saluti
psichedelici
Tavor27
'
La
morte ride a baffino
Non
possiamo condannare l'operato dello stato le nostre decisioni non si
discutono. Ti abbiamo perseguitato, siamo noi che ti abbiamo
distrutto la vita. Segnato impedito di vivere. Vedi i Simonetti
dovevano pagare caro la loro sovversione, la loro pazzia erano un
onta da cancellare nella storia della sinistra italiana. La destra,
il nano psicotico la pensano come noi. E poi non sei una persona ma
solo un idiota uno scherzo del destino, un capro espiatorio, che fa
si che il popolo sta unito e i nostri burocrati e militanti ci
guadagnano dei bei soldini.. E non a idee strane per la testa come
negli anni 70. Non cambierà mai niente per te sei un anti italiano ,
un homo sacer. E' il popolo di sinistra la società civile viola di
vergogna che c'è lo chiede. Adesso stai tranquillo che ci pensiamo
noi a te con l'aiuto dei tuoi fratelli di spirito e della lobby
Frankista ti facciamo sopravvivere come un paria, ti abbiamo
riproggamato un lavaggio del cervello, adesso vai e divertiti'
Presidente
baffino detto piccolo Stalin
Simonetti
Walter
l'unico
Simonetti
Walter, nato a Milano il 07/01/1971, è un demone implacabile della
negazione, un portatore di luce, la reincarnazione dello stregone
folle Il Padre della fratellanza MOCHI, appartenente suo malgrado
all’Ordine Galattico della Stella “La Cultura”, chiamato anche
“Gli Illuminati”. Ultimo dirigente del Partito dell’Anarchia,
mascotte del movimento del 77, cresciuto dai “cattivi innominabili
maestri”. Discendente di un popolo maledetto che arriva dall’antica
Sumeria, di origini extraterrestri, gli Anunnaki. Tra i suoi antenati
troviamo Zorasrtaini, Zeloti, Nizariti detti anche
Assassini e i baschi. Per semplificazione viene considerato un
ebreo rinnegato.
Dal 1980 diventa il capro espiatorio della società italiana per volere della lobby Frankista e del Partito Comunista e della DC. La sua vita diventa un manicomio e cielo aperto. Tutto per interesse i soldi della lobby trasformano i suoi parenti, amici, sorelle e fratelli in traditori, viene abbandonato a se stesso. IL denaro lo sterco del diavolo trasforma le persone in mentecatti e il clientelismo frankista alza le percentuali di voto del PCI.
Nasce per l’angrafe l’11/05/1975 a Fossombrone. E’ soggetto a multipersonalità e risulta gli scienziati essere immortale e amorale. La super intelligenza artificiale che sprigionava, e la sua memoria, tramite interventi di lavaggio del cervello e controllo mentale, se ne vanno per sempre all’inferno. La dislessia l’accompagna per il resto della sua vita. Ma resta un individuo Unico, speciale, terrorista poetico, spia ed agente provocatore doppiogiochista dello SDECE, e gola profonda al servizio della Stasi, cacciato con disonore dalla Legione Straniera.
La pubblicazione nel 2007 di blog su internet segna per Simonetti Walter (l’ebreo che ride) la fine della militanza in progetti più direttamente postsituazionisti (e politici O_O) nella scena subavanguardista internazionale. Vere e proprie T.A.Z (1977-2000), come quelle del Consiglio degli Unici, l’intervista al Moro con il vecchio della montagna, la morte del demone postmoderno, il Livello 14, il gruppo TNT e i freak di Lucifero, il Nuovo Ordine Mondiale, Gli Illuminati sezione mongoloidi di Fossombrone (la compagnia fittizia). Poi proseguita fino al 2006 con la diffusione di bigliettini da visita locandine in luoghi strategici, magici (locali alternativi, centri sociali, vie e piazze di Bologna, Fano, Rimini, Firenze, Milano, Parigi, la Realidad).
Ma “Simonetti Walter” non è solo un ex anarchico stirneriano: é anche il nome di una leggenda metropolitana, una setta ipersegreta, piccola comunità iniziatica (macchina desiderante nomadica), che raccoglieva attorno a Walter alcuni dei suoi amici e collaboratori. Su questa setta (società pirata), realizzazione di una “violenta congiura dissacrante” che sarebbe stata fondata addirittura sul sacrificio umano di una vittima consenziente, un importante dossier in gran parte inedito fa ora per la prima volta piena luce in queste pagine postmaterialiste.
Dal 1980 diventa il capro espiatorio della società italiana per volere della lobby Frankista e del Partito Comunista e della DC. La sua vita diventa un manicomio e cielo aperto. Tutto per interesse i soldi della lobby trasformano i suoi parenti, amici, sorelle e fratelli in traditori, viene abbandonato a se stesso. IL denaro lo sterco del diavolo trasforma le persone in mentecatti e il clientelismo frankista alza le percentuali di voto del PCI.
Nasce per l’angrafe l’11/05/1975 a Fossombrone. E’ soggetto a multipersonalità e risulta gli scienziati essere immortale e amorale. La super intelligenza artificiale che sprigionava, e la sua memoria, tramite interventi di lavaggio del cervello e controllo mentale, se ne vanno per sempre all’inferno. La dislessia l’accompagna per il resto della sua vita. Ma resta un individuo Unico, speciale, terrorista poetico, spia ed agente provocatore doppiogiochista dello SDECE, e gola profonda al servizio della Stasi, cacciato con disonore dalla Legione Straniera.
La pubblicazione nel 2007 di blog su internet segna per Simonetti Walter (l’ebreo che ride) la fine della militanza in progetti più direttamente postsituazionisti (e politici O_O) nella scena subavanguardista internazionale. Vere e proprie T.A.Z (1977-2000), come quelle del Consiglio degli Unici, l’intervista al Moro con il vecchio della montagna, la morte del demone postmoderno, il Livello 14, il gruppo TNT e i freak di Lucifero, il Nuovo Ordine Mondiale, Gli Illuminati sezione mongoloidi di Fossombrone (la compagnia fittizia). Poi proseguita fino al 2006 con la diffusione di bigliettini da visita locandine in luoghi strategici, magici (locali alternativi, centri sociali, vie e piazze di Bologna, Fano, Rimini, Firenze, Milano, Parigi, la Realidad).
Ma “Simonetti Walter” non è solo un ex anarchico stirneriano: é anche il nome di una leggenda metropolitana, una setta ipersegreta, piccola comunità iniziatica (macchina desiderante nomadica), che raccoglieva attorno a Walter alcuni dei suoi amici e collaboratori. Su questa setta (società pirata), realizzazione di una “violenta congiura dissacrante” che sarebbe stata fondata addirittura sul sacrificio umano di una vittima consenziente, un importante dossier in gran parte inedito fa ora per la prima volta piena luce in queste pagine postmaterialiste.
iLa
morte di Jacques Mesrine
Futuro
anteriore e Psicosi del capro espiatorio
Lo
script autobiografico, “La psicosi del capro espiatorio” è
avvincente un mix di situazionismo P. K. Dick siringato con la
scimmia sulla schiena di W. S.
Burroughs.
Un invettiva fuori dalle regole lessicali, che va contro il mondo
intero, una visione psicotica, allucinata, delirante, ed estrema
della realtà.
In
Italia c’è stato un conflitto di classe segreto, senza esclusioni
di colpi. Lo Stato democratico, La Lobby Frankista, il Partito
Comunista, la DC, la Chiesa, la massoneria, i neofascisti hanno
condotto una guerra segreta contro filo francesi detti anche ebrei
rinnegati (chiamati anche demoni, alieni, anti italiani), una vera e
propria quinta colonna accusati di tradimento della nazione.
Organizzati nell’area del socialismo autonomo libertario nel
Partito Socialista, nel Partito dell’Anarchia e nell'autonomia
prima e poi negli anni 80 dopo le esecuzioni sommarie, la fazione
dall’anarchia approda per vendetta alla narco-guerriglia del
Livello14.
Questa
è la storia di un capro espiatorio di nome Simonetti Walter e della
sua lotta disperata contro i mulini a vento, per la verità. Contro
di lui lo Stato intero,e la famigerata Lobby Frankista con il suo
denaro, ormai nudo di fronte alle sentenze della Corte Europea per i
diritti dell’uomo e delle deliberazioni del Parlamento Europeo,
tenta il tutto per tutto per non smentire il suo spettacolo
degradante e ridicolo, ma sempre totalitario. Viene ordinato alla
fine del 2000, dopo la paura e il deliro a Bologna e la ribellione
prometeica avvenuta durante il mese successivo, l’applicazione di
un Sistema atroce per l’annientamento psicofisico dell’Iconoclasta
(prima che la società cyber mediatica che tanto lo odia, lo
incoroni Re per una giorno). Prima che uno dei segreti di Pulcinella
dello Stato Italiano; La famigerata Klinica (creata dal duce) che
negli anni 70 fece esperimenti genetici, ringiovanimenti, su più di
120 minori, colpevoli di essere figli di anarchici e di militanti
dell'ultrasinistra, ritorni sulla bocca di tutti. Grazie o per colpa
di Simonetti Walter, Il mezzo per fermarlo si chiama “Sistema
Amerikano” (S.A.).
Il
S.A. è un prodotto dell'uomo, uno dei metodi più criminali per
rieducare e distruggere una persona, una vera e propria tortura, che
l'attuale ordinamento democratico populista usa nell'illegalità più
nera. Fuori dal diritto e dalla dignità umana agenti della contro
rivoluzione preventiva agiscono indisturbati, devono insabbiare con
ogni mezzo necessario, l’infame storia dell’isola felice, che è
poi la storia di una Nazione. Che non ha saputo fare i conti con il
passato, con il suo peccato originale. Siamo nel pieno dello stato
d'eccezione con il consenso infame della società civile e della
borghesia colta, viola di vergogna. Ci sono leggi speciali non
scritte che lo permettono, un lascito del fascismo che non è mai
stato distrutto veramente. Solo Marco Fanella non partecipa al
banchetto e si oppone alla persecuzione. Forse perché non accetta
questa forma di cannibalismo post moderno, che rimane inalterato dai
secoli della Santa Inquisizione, antiche leggi mai cancellate quelle
del sacrificio umano e dell’ebreo come capro espiatorio dettate dai
Frankisti allo Stato. Dei vecchi cattivi maestri che l'hanno allevato
solo Mascalzone tenta un approdo con i guanti per non sporcarsi, ma è
fuori tempo massimo. Gli altri si guardano bene dal nominarlo,
ripetono come una litania magica che Simonetti non fa parte del
Movimento è solo un pazzo infiltrato, un anti-italiano. L'accusa per
la società benpensante e i post stalinisti è di essere un agente
provocatore al servizio dell'Ordine della Stella ”La Cultura”,
cioè una spia, un killer della Francia. Per la sinistra Radical
Chic, sempre più lontana dal socialismo scientifico di K.Marx, è un
esperimento creato dai soliti scienziati ebrei, quindi un sionista,
appartenente al Mossad, un criminale di guerra. Per l’estrema
destra è un demone alieno che rappresenta lo spirito anti-nazionale
e fa parte del complotto degli Illuminati per creare uno Stato
Mondiale. Alla fine la sentenza è la stessa quest'ebreo rinnegato,
questo anarchico strineriano, si è meritato questa folle
persecuzione, questo fac-simile di non vita. E per accettare questo
scandalo al sole ci sono i soldi dei Frankisti che arrivano a milioni
di persone che devono violentare i capri espiatori i nuovi paria
della società italiana i discendenti dei sumeri.Simonetti
Walter è l’ultimo di quei Iconoclasti che hanno riposto la loro
causa su nulla. Questa storia è la fine della leggenda spettacolare
dell'Unico.Non può essere recepito come pura
finzione, come il frutto della psicosi Borderline dello scrittore,
questa Ucronia narra di una distopia possibile il dubbio rimarrà
sempre nei nostri pensieri, perché Simonetti Walter è un membro
degli Illuminati - Partito Pop Anarchico;
scrivere queste pagine è costato sofferenza e dolore, in qualche
modo, il protagonista pretende da noi uno sforzo analogo,
oltre-umano: credere a tutto e cancellarci come lettori.
“L’Opera
di soccorso si dedico sistematicamente a individuare i bambini
jenisch allo scopo di sottrarli ai genitori e collocarli presso
famiglie affidatarie o negli orfanotrofi, quando non venivano
addirittura incarcerati o internati in ospedali psichiatrici. Secondo
i principi perversi di un’eugenetica feroce, sopravvissuta tra le
pieghe delle società europee alla stessa catastrofe nazista”.
“Poi
una volta impadronitesi dei piccoli, ne organizzava la ricollocazione
in una rete fitta di referenti, contadini desiderosi di acquistare
braccia giovani per i lavori nei campi, istituti religiosi,
istituzioni psichiatriche, penitenziari. Un mondo fatto di uomini e
donne per bene, tutti timorati di Dio e l’autorità, che si
prendevano cura dei loro corpi e delle loro anime educandoli alla
vita ordinata e alla disciplina del lavoro con ogni mezzo di
correzione, a suon di nerbate o di elettroshock, sottoponendoli a
controlli feroci e talvolta anche (è documentato) a molestie
sessuali, impegna dosi con precisione svizzera all’unico vero
dovere di cui erano ritenuti responsabili: impedirne ogni contatto
con la famiglia di origine. Vigilare affinché l’identità
originaria di quei loro protetti fosse davvero cancellata”.
“Ecco
questa è la nuda vita. Questa “massa informe di carne senza volto”
(così la Mehr si vede nel suo primo barlume di autocoscienza)
totalmente affidata agli altri, estranei, nei luoghi degli altri,
esposto. E’ una vita che non può vivere una vita propria. La
vita che non “si appartiene”, perché negata nei suoi fondamenti
identificanti, privata della stessa continuità temporale. La vita di
coloro che sono spiritualmente privati della propria identità,
perché non conformi allo jus soli … è la vita cui viene negato
finanche il diritto alla propria naturalità (cosa più naturale del
legame per nascita?). E’ la vita interamente, liberamente
manipolabile perché res nullius. Privata di un soggetto.
Separata dalla soggettività che la dovrebbe abitare, ma anche
socialmente inaccettabile. Inopportuna. Da rimuovere con misure
amministrative. Con le tecniche neutre dell’igiene sociale”.
Marco
Revelli Controcanto
Se
questa vittima può elargire anche dopo la sua morte i suoi doni a
color o che l'hanno uccisa, è perché essa è risuscitata, oppure
perché non era veramente morta. La causalità del capro espiatorio
s'impone con tale forza che neanche la morte è in grado di fermarla.
Per non rinunciare alla vittima in quanto causa, essa la risuscita se
occorre, la rende immortale, almeno per un certo periodo, inventa
tutto ciò che noi chiamiamo trascendente e sovrannaturale.
René
Girard
“Uomo
sacro è, però colui che il popolo ha giudicato per un delitto; e
non è lecito sacrificarlo , ma chi lo uccide, non sarà condannato
per omicidio; infatti nella prima legge tribunizia si avverte che se
qualcuno ucciderà “colui che per plebiscito è sacro, non sarà
considerato omicida”. Di qui viene che un uomo malvagio o impuro
suole essere chiamato sacro. Giorgio
Agamben Homo sacer
"Di
stupefacenti sarebbero, secondo i sapienti, avvelenati i selvaggi.
Infatti, la droga guadagna spazio, mentre sulla droga guadagna il
capitale. Ma la droga allucinogena, quella per intenderci che libera
dall’allucinazione della “vita”, con l’abbassare la soglia
che filtra cioè economizza le percezioni, attacca direttamente
l’economia che impoverisce ciascuno inchiodandolo alla scheda
perforata delle percezioni programmate per lui dalle gerarchie del
sapere, e, con il consentirgli finalmente di vedere ciò che non
aveva mai visto prima, lo dischioda dal “reale”, gli restituisce
la verità che gli pertiene. Non può essere, tale verità, che
atroce: umiliante e terrifica. Ma definitiva, indimenticabile. Lo
strappo non è reversibile, si lamentano i sapienti. Terrorizza,
sgomenta, inselvatichisce. Ciò che terrorizza, ciò che sgomenta e
ciò che, nei migliori dei casi, inselvatichisce non è, al
contrario, che la visione della loro “verità”,di colpo denudata"
Giorgio Cesarano
La
morte mi vuole? Io voglio la morte, ecco il solo modo di restare
all'epicentro di se stessi, padroni della propria rotta. Attori di
uno spettacolo teatrale dove almeno l'utima replica sarà siglata con
il proprio nome.
Vivere va bene, ma per fare cosa?vivere per vivere?niente sembra più stupido.
Vivere va bene, ma per fare cosa?vivere per vivere?niente sembra più stupido.
Morire bene piuttosto che vivere male , godere di una morte volontaria e non subire una vita costretti a letto. E' meglio morire per amore di una vita nobile che vivere preferendo una morte ignobile.
M. Onfray Il corpo incantato
un
lavoro sporco
Capitolo
001
Uno
spettro si aggira per l’isola felice 31/10/2000
«Il
mondo occidentale ha raggiunto un nuovo stadio di sviluppo; a questo
punto la difesa del sistema capitalista impone, all’interno e
all’estero, l’organizzazione della controrivoluzione che attua
nelle sue manifestazioni estreme gli orrori del regime nazista. [...]
Si tratta di una controrivoluzione in larga misura preventiva,
interamente preventiva nel mondo occidentale dove non ci sono né
rivoluzioni recenti da annullare né rivoluzioni nuove all’orizzonte.
Eppure la paura della rivoluzione che ne costituisce il denominatore
comune lega nei vari stadi e aspetti la controrivoluzione, ne
percorre tutta la gamma, dalle democrazie parlamentari alle dittature
aperte, passando per gli stati di polizia. Il capitalismo si
riorganizza per fronteggiare la minaccia di una rivoluzione che
sarebbe la più radicale della storia, la prima vera rivoluzione
storico-mondiale».
Herbert
Marcuse
E’
il primo pomeriggio devo uscire di casa, la follia e il delirio della
notte bolognese scorre ancora nelle mie vene. Prendo la macchina per
fare il solito giro senza meta della domenica. Ma all’altezza del
campo da calcio abbandonato, vengo fermato da dei ragazzi del bar
corso. Mi guardano increduli, stupefatti la leggenda è ancora viva,
mi dicono:
“Tutti
ti credono morto di overdose a Bologna, vieni con noi al Corso c’è
gente che sta festeggiando al bar, altri hanno paura. Ma ti sei
risvegliato con l’eroina? Sei Simonetti? O sei Richi?”.
Ancora
non capisco ma continuo ad avere flash mentali, vere e proprie
visioni sul mio passato. Rispondo con un sorriso anestetizzato:
“Sono
Richi non capisco cosa volete dire, però mi sento strano, cosa c’è
nel mio passato, chi sono veramente?”.
Mi
guardano divertiti e accennano alla loro verità quella frankista:
“Sei
un pazzo, un killer tossico dell’Ordine della Stella. Tu sei
Simonetti, il traditore dell’Italia”. Sono il capro
espiatorio che deve pagare sempre e che non deve vivere questa era la
sentenza del PCI quello della questione morale e del compromesso
storico, con i soldi della lobby Frankista si può isolare massacrare
far divenatre un paria.
Comincio
a ricordare, a sistemare nella mente le immagini del mio passato. E
mi viene da ridere, come un Satiro folle senza morale. Ma con un
codice d’onore quello dell’anarchia da rispettare. Rispondo
dicendo:
“La
verità non è mai così semplice. Una medaglia ha sempre due facce.
E prima di giudicare come degli stolti, bisogna guardare in faccia la
realtà. La vita di merda che mi hanno costruito addosso, i vostri
eroi. Ma ora mi sento bene, troppo bene, vedo il futuro e sono cazzi
amari per tutti”.
Vado
con loro in macchina. Mi nascondo dietro per non farmi vedere. Ci
vuole poco per arrivare al centro dell’isola felice, è una
cittadina piccola. Quello che si mostra alla fine del corso è uno
spettacolo stravagante, persone che parlottano tra di loro eccitate.
L’argomento sono io o meglio la mia morte è al centro di questo
festino domenicale. Alcuni ridono, altri sono spaventai, chissà
perché?
Alla
fine non resisto e mi faccio vedere, quasi tutti rimangono a bocca
aperta, ma le parole che avanzano contro di me sono fuori dalla
norma, mi spiazzano.
Mario,
l’amicone freak comunista, si avvicina con un fare diverso dal
solito mi parla, come se mi conoscesse da sempre. E non da pochi
anni. Mi dice:
“Simonetti
lo sapevo che ci saresti ricaduto, sei strafatto, era meno di un anno
che non combinavi disastri. Ma sei finito, ti aspetta la galera, i
francesi non ti proteggono più. Ci hanno detto che hai ammazzato una
ragazza”.
Rimango
stupito ma fino ad un certo punto e rispondo subito. Ma parlo un
linguaggio allucinato, farsesco, da teatro dell’assurdo.
“Nemmeno
per un cazzo! Non ho ammazzato nessuna ragazza, voglio sapere, chi ha
messo in giro questa stronzata? E poi non sono Simonetti, ho capito
cosa intendi, ma questo che vedi è la personalità Richi, alla
massima potenza.”.
Poi
risate continue quasi deleterie, sembra che sto per andare via di
testa, ma alla fine mi riprendo in extremis. E continuo nel mio
monologo strippato:
“Ho
già visto tutto, e come se questo fosse già successo. Sono ancora
coperto, non andrò mai in galera. Ci sono persone importanti che lo
devono cazzo …”.
A
questo punto interviene Paolo, uno della sinistra rivista:
“Senti
mostro della Laguna, in stato di shock permanente, è impossibile
questa volta non c’è la fai. I capi del Partito sono stati chiari,
non hai scampo ti spediscono in galera e buttavano via la chiave.
Finalmente!”.
Ma
non mi convincono anzi rido ancora di più. E lo spettacolo più
infame e degradante deve venire. Altri ragazzi hanno in mano un
manifesto da morto, c’è il mio nome e cognome, non riesco a
crederci come hanno fatto in poche ore a stamparlo e diffonderlo. La
risposta è semplice i leader della Lobby Frankista ,satanista
cristiana, che domina nell’isola felice e gli eroi dello Stato ne
hanno stampato uno per l’evenienza. Sapevano della trappola mortale
a Bologna, sapevano che la primula rossa aveva i giorni contati.
Mi
dicono di andare al bar del Corso dove una moltitudine di uomini,
donne, vecchi, ragazzi e ragazze stanno festeggiando la mia
dipartita, con un brindisi edonista, quasi religioso. Mi avvicino
alla porta del locale, con il lugubre manifesto nelle mani, guardo
queste pecorelle smarrite, questa folla adulante, con il sorriso sul
volto, e provoco la loro stoltezza:
“Tana
libero tutti, sono vivo pezzi di merda!”.
Rimangano
di sasso, stupiti, inebetiti, non accettano che Simonetti Walter sia
sopravvissuto ancora alla morte. Pensano che sia impossibile i loro
ministri del culto, il FINANZIERE, era stato chiaro l’ebreo morirà
è il volere di Dio, non ha più scampo è il capro espiatorio. I
loro dirigenti di partito erano stati categorici quello scherzo del
destino creperà non ha più protezioni. Ma di che Dio stanno
parlando? E’ il Dio della Gnosi ariana che questi mentecatti di
frankisti venerano, mai debellata veramente dalla Chiesa Cattolica,
anzi sempre usata per i loro lavori sporchi, infiltrata da Massoni di
ogni specie, una Cultura antica che non vuole rendersi civile, ma
continua a considerarsi il Santo Grall, la verità assoluta.
Ma
di che giustizia politica parlano? E’ la ragione di uno Stato che
si è sporcato le mani, e usa il Segreto come arma politica perché
non vuole rendere conto alla comunità internazionale, dei crimini
commessi. I moderni rappresentanti di questa Statolatria sono gli ex
stalinisti e i liberal fascisti. Il paese dilaniato da lotte
intestine e istituzionali, si unisce incredibilmente contro un nemico
del popolo. E visto che non si riesce a mandarlo in galera o
internarlo in un manicomio lo si fa ammazzare, la taglia fa gola a
tanti criminali. I soldi i soldi del finanziere arrivano a valanghe
perchè il paria non viva.
Chi
sono queste persone nel bar Corso? Li guardo bene sono facce già
viste, un universo composito e variegato, vedo con sorpresa anche
parenti ed amici lì a festeggiare per il macabro evento, il
sacrificio umano. Ci sono mantenuti da genitori miliardari. Giovani
di sinistra, alternativi figli di papa, portatori entusiasti del
socialismo degli imbecilli, che di radicale non ha proprio niente. Ci
sono i neofascisti, i bulli più dementi, senza una briciola di sale
in zucca, i servi più infami dello Stato d’eccezione. Vecchi amici
che hanno cambiato bandiera e vogliono stare con i vincitori. Poi
altre istituzioni cittadine, borghesi rimasti con il cuore ai tempi
del Duce e delle leggi razziali. E non potevano mancare gli eroi del
Partito, sono loro a spingere questa folla multicolore, contro di me.
Vorrebbero fare giustizia, qui e ed ora, ma si bloccano, si accorgono
che non ho paura, che la Forza della disperazione e la droga mi
rendono pericoloso, refrattario alla loro volgarità.
Parole
di odio e vendetta fermano il tempo, per il momento la resa dei conti
è rinviata, dei ragazzi mi prendono e mi portano fuori in piazza. Ho
bisogno di bere a volte mi sento mancare, una debolezza che sembra
avvolgermi per sempre. Poi mi riprendo con della birra e ricomincio
con il monologo schizofrenico di parole dissacranti. Penso sono
tornato, come un Profeta, un moderno Zarathustra folle e drogato sono
sceso di nuovo a portare la parabola dell’anarchia. Ma non c’è
più nessuno qui ad ascoltare, i fratelli e le sorelle non sono più
tali, altri sono spariti nel nulla o sono morti. Sono rimasto solo?
Mi
sbaglio qualcuno c’è, che sta avanzando verso di me dal Duomo,
veloce sconnesso è proprio lui Massimo, l’amico matto del cuore.
Si avvicina ridendo e non crede hai suoi occhi:
“Dino
sei tu? “.
Io
lo guardo e rispondo:
“No,
non sono Dino in questo momento, il cocktail di droga che ho preso
non mi ha fatto cambiare personalità”.
Massimo
mi guarda e pensa a voce alta:
“Trip
ed eroina è già successo non ti ricordi? Delle volte ti prendevamo
e invece di risvegliare Simonetti, ti facevamo prendere altre cose ed
eri così in mezzo al guado. Sempre fuori di testa. Per me sei sempre
Dino”.
Ma
la folla degli stolti e mentecatti non è sazia, vuole chiudere per
sempre la partita, i soldi dei frankisti fanno gola, e cercano un
pretesto per saltarmi addosso. Mi fanno cadere in trappola, invia un
tipo, un pericoloso picchiatore ormai consumato dall’alcool e
derivati, che mi minaccia.
“Ti
devo dare una lezione, non ho paura di te”.
E
nello stesso istante arriva un altro che mi porge un coltello per
difendermi, cado nella trappola e a mia volta minaccio il
picchiatore:
“Fatti
avanti che ti taglio la gola”.
Ho
paura ma fino ad un certo punto, le visioni mi aprono la mente, mi
indicano una via, un futuro possibile, auspicabile, la mia storia non
finirà ora per mano di questi idioti in preda hai fumi
dell’intolleranza. Prendo coraggio e mi faccio avanti con il
coltello, il picchiatore si blocca e lui ora ad aver paura del demone
che vede nei miei occhi. Ogni uomo a un suo tallone d’Achille, la
sua kryptonite che lo distrugge e gli fa tremare le gambe. Ora
ricordo l’IO Simonetti, quando è alla massima potenza, quando la
Forza delle sue parole fa vibrare di spasimo ogni persona sana o
malata di mente. Per i tanti squadristi rossi, neri, azzurri e verdi
Simonetti è la kryptonite. Hanno fallito miseramente, questi porci
con le ali non sono riusciti a distruggermi definitivamente.
Ricordo
come non l’avessi mia dimenticato, già perché ho dimenticato
tutto? Quale shock mi fa vivere senza passato?
Ma
anche questo è un segreto di Pulcinella. Questo paese di preti
pedofili, criminali in divisa, padroni della libertà altrui,
burocrati statolatri, nazi-padani e brave persone sempre alla moda,
nasconde un segreto che non è tale. Perché le medicine della
memoria, anche se messe al bando dagli organismi internazionali, sono
una realtà di cui tutti conoscono lo scopo e l’uso criminale. La
società civile democratica ne ha giustificato l’uso, a tonnellate
alla fine degli anni 70, per distruggere il brodo di cultura del
terrorismo in Italia.
Un
vero e proprio sistema di rieducazione forzato e di distruzione della
personalità (inviolabile sulla carta) dell’individuo, messo in
moto dallo Stato, con l’appoggio di tutti i Partiti (dai fascisti
del MSI, passando per i Demoni Cristiani, i Socialisti di Craxi fino
al PCI entusiasta di entrare nell’area di governo). L’unico
politico che si è opposto a questa deriva autoritaria e ha difeso lo
Stato di diritto è stato Marco Fannella. Ricordo ancora quella
tribuna politica, avvenuta 30 anni fa. Pannella e il cattivo maestro
Macalzone hanno avuto il coraggio di denunciare l’uso di massa
delle medicine della memoria e l’altra infamia, il ringiovanimento
molecolare e psicologico di 120 bambini, avvenuto in una clinica
segreta create dal Duce, insieme hai nazisti, e poi usate dallo Stato
Democratico per il bene della scienza (Sic.).
Tutto
questo è sotto il massimo segreto di Stato, quella tribuna politica
e la campagna portata avanti da anarchici e da una parte del
movimento per la verità sulle medicine della memoria è stata
cancellata dalla memoria collettiva. Tramite mass media, istituzioni
e centinaia di migliaia di militanti, dei partiti dell’area
costituzionale, zelanti agenti della controrivoluzione preventiva ben
pagati dai Frankisti. Insieme alle forze dell’ordine felici
finalmente di vendicarsi dei sovversivi finocchi, drogati e
straccioni.
Avevano
bisogno di un capro espiatorio per sfogare la loro vendetta
democratica, il loro istinto di morte. Tutti quelli che hanno tentato
di opporsi e denunciare questo stato illegale di cose alla comunità
internazionale è finito matto o morto in spiacevoli incidenti
accidentali.
Ora
ricordo il perché dell’amnesia che si è abbattuta su di me e la
rieducazione forzata, il manicomio a cielo aperto così lo chiamavano
le brave persone, i credenti nel Dio dell’amore, che si occupavano
di me. Erano medici? Psichiatri? Dottori? No niente di tutto questo,
erano solo degli uomini che si credevano Dio. La negazione del libero
arbitrio per loro era una missione di vita o di morte, si sentivano
giustificati dallo Stato e dalle sue leggi non scritte .
Comunisti
del PCI, Repubblicani, Massoni e ferventi cattolici si erano
trasformati in dei moderni nazisti, portavano avanti il folle credo
del capro espiatorio, dell’ebreo da sacrificare per il bene
comune. Una delle grandi verità del Frankismo creare il capro
espiatorio per unire il popolo e renderlo simile a lupi famelici
capaci di ogni violenzxa per i soldi.
Ero
sempre in uno stato di prostrazione. Mio cugino, anchce lui
frankista, mi diceva:
“Non
ti ricordi niente? Sei un vegetale, ma è per colpa tua, sei un pazzo
anarchico del cazzo. Ma non pensarci, non puoi farci nulla, stasera
stessa passeranno a casa di notte e ti faranno la solita iniezioni di
amnesia. Il lavaggio del cervello. Queste parole domani non te le
ricorderai. Richi bevi pure finché puoi e non pensare troppo”.
Io
rimanevo senza parole, perché quella sensazione di vuoto, di
déjà
vu continuo, di sfiga costante era la mia vita o meglio non vita di
tutti i giorni.
Ma
ora sono qui in piazza e credo in me stesso, nel potere delle mie
parole. Forse é l'eroina che mi fa sentire così, ma l'esplosione di
Bologna, e la partita con il potere che sto per giocare, era non solo
inevitabile, ma giustificata e necessaria.
Si
fa avanti il Bisciu, uno degli uomini che si è creduto Dio, e mi ha
negato la vita. Vive per non far vivere. E' un confidente della
polizia e un agente della controrivoluzione preventiva, é teso, mi
dice con quella voce semiseria:
“Prendi
questa è una pasticca di Ecstasy, ti fare stare bene”.
Io
rido capisco il suo ridicolo e infame gioco, il suo lavoro sporco.
Quelle che mi sta offrendo è proprio la medicina della memoria.
Accetto la sfida l'eroina mi da la forza di ridergli in faccia.
Prendo la pasticca, la butto giù, ma non dimentico niente. Se non
avessi quelle droghe nel sangue, ora non ricorderei le ultime ore di
vita, e sarei in balia degli altri.
Il
lavaggio del cervello, che ho subito in modo costante per quasi 30
anni, è più complesso oltre le medicine della memoria, ci sono
altre sostanze (Cancerogene) e l'ipnosi è la ciliegina sulla torta.
Dopo una sola seduta ero un’altra persona. Il mio passato veniva
riprogrammato, i ricordi che davano fastidio ai torturatori
cancellati, ne venivano creati altri a tavolino. La mia vita era un
insieme di fallimenti, i momenti di felicità e di passione
spariscono dalla mente. Volevano un vegetale per divertirsi e sfogare
i propri istinti più bassi e cos' avere i soldi del finanziere
frankista.
Ci
sono riusciti, ma non hanno fatto i conti la dignità di Simonetti
Walter.
C'è
una parola per designare un soggetto sottoposto a questo trattamento
nel diritto moderno: Pariah.
Penso
si sono un Pariah, ma ho sempre avuto la forza di ribellarmi. Il
Bisciu visto che non reagisco come credeva, tenta di provocarmi:
“Sono
io che t’ho impedito di vivere, ebreo, perché non prendi un
coltello e la fai finita. Cosa aspetti, sono qui”
Ma
non ne vale la pena, gli spettri che il Bisciu trascina dietro di se,
non l'ho abbandoneranno mai. Mi allontano e vedo l'unica persona che
ha cercato di aiutarmi in questi 30 e più anni di non-vita. Si
chiama M., e non è sorpreso di vedermi in questo stato. Mi dice:
“Richi
non hai speranza, quegli angeli caduti dal paradiso, ti hanno sempre
usato, come una marionetta, per i loro fini. Le protezioni sono
finite, Mitterrand è morto”.
Poi
le solite accuse sulla mia pratica anarcoide folle e violenta, che mi
ha portato all’isolamento e all'autodistruzione. Io rido, sono
felice, in verità per me è una liberazione:
“Mi
sento benissimo. I flash che arrivano come bombe intelligenti nel mio
cervello, mostrano episodi del passato, che hanno dell’incredibile.
Mi danno delle vibrazioni positive, vedo il futuro e questa volta
andrà bene. Ne sono certo M …”.
“Pharmakos
non significa solo capro
espiatorio. È un sinonimo di pharmakeus,
una parola spesso ripetuta da Platone, che significa "stregone",
"mago", perfino "avvelenatore". Nei dialoghi di
Platone, spesso Socrate è rappresentato e definito pharmakeus.
Socrate è considerato uno che sa come fare magia con le parole e, in
particolare, non con le parole scritte. Le sue parole agiscono come
un pharmakon
(come una sostanza curativa, o anche un veleno) e trasformano, curano
l'anima di chi ascolta. Nel Fedro,
Socrate si oppone fermamente agli effetti negativi della scrittura.
Socrate paragona la scrittura a un pharmakon,
una droga, una pozione: scrivere ripete senza sapere, crea
abominevoli simulacri. Qui Socrate trascura deliberatamente l'altro
significato della parola: la cura. Socrate suggerisce un pharmakon
diverso, una medicina: la dialettica, la forma filosofica del
dialogo. Questo, sostiene Socrate, può condurci alla verità
dell'eidos,
ciò che è identico a se stesso, sempre se stesso, immutabile. Qui
Socrate di nuovo trascura l'"altra" lettura della parola
pharmakon:
il veleno. Socrate agisce come un mago (pharmakos)
- lui stesso parla di una voce soprannaturale che parla attraverso di
lui - e la sua medicina (pharmakon)
più famosa è il discorso, la dialettica e il dialogo che conduce al
sapere e alla verità ultima. Ma paradossalmente Socrate diventa
anche il più famoso "altro" pharmakos
di Atene, il capro espiatorio. Diventa uno straniero, perfino un
nemico che avvelena la repubblica e i suoi cittadini. È un
abominevole "altro"; non l'altro assoluto, il barbaro, ma
l'altro (l'esterno) che è molto vicino, come quei poveri diavoli,
che è sempre-già nell'interno. Egli è allo stesso tempo la "cura"
e il "veleno" e, proprio come lui, gli ateniesi scelsero di
dimenticare uno di quei significati in base alla necessità. E, alla
fine, Platone colloca Socrate in quello che in quello che per Socrate
era il più vile di tutti i veleni: nella scrittura, che sopravvive
fino a oggi”.
Capitolo
002
Trappola
mortale per il Doppelgänger
“L’antisemita
si pensa come un soggetto rivoluzionario – anzi, è convinto che la
sua sia l’effettiva rivoluzione che modificherà le condizioni di
vita degli uomini-, lasciando trasparire una concezione processuale
della rivoluzione che intende compiere. Prima che alla conquista del
potere politico, egli è invece interessato ad avviare una lenta
opera di predicazione che modifichi radicalmente la mentalità degli
individui, illuminando le masse sui pericoli prodotti dall’influenza
dell’ebreo nella Storia. La rivoluzione dell’antisemita consiste
nella progressiva e ininterrotta presa di coscienza, da parte di un
numero sempre più ampio di individui, dei disastri provocati dalla
tirannide dell’ebreo. La rivoluzione contro l’ebreo sarà
contrassegnata dal progressivo passaggio delle masse dalla pistis
alla gnosi”.
Francesco
Germinario -Costruire la razza nemica.
Nel
frattempo arrivano in paese, strani personaggi, la strega con i suoi
fidati cani (uno strano agglomerato neofascisti e pseudo freak
autonomi fuori dal tempo, invidiosi fino all'ossesso della leggenda
Simonetti Walter). C’è anche una giovane donna che si avvicina
insieme alla strega. Dice di essere un’amica ed una compagna del
movimento. Ma usa parole desuete, invischiate, putride, senza senso e
platealmente false:
“Sono
una terrorista in clandestinità, ti posso salvare e portare via da
qui. Rischi il linciaggio, i Frankisti ,satanisti cristiani, e i
militanti del Partito stanno aizzando gli abitanti dell'isola felice,
contro di te. Ti ammazzeranno!”.
Poi
continua parlando della resa dei conti che sarebbe imminente:
“Ti
porto in un posto che dovresti conoscere. La chiamano la casa del
Diavolo è in campagna. Lì c’è una persona Maniac, è il maggiore
responsabile della tua persecuzione, potrai finalmente vendicarti ”.
Anche
la strega mi dice di scappare e mi offre il suo aiuto.
Comincio
ad aver paura, sono circondato da una massa di indemoniati che
agitano la croce, e non sentono ragione. Non vogliono giustizia, ma
il sacrificio umano. Credono che il mio sangue, plachi il loro Dio
dell’amore, portano avanti una strana fede, la gnosi nazi ariana.
Per
quasi tutti gli isolani questa Chiesa segreta, é la cultura che li
distingue da tutto il resto del mondo. Pensano di essere parte di un
disegno divino, credono di essere discendenti di Gesù Cristo. Hanno
un vangelo intriso di razzismo spirituale e biologico. Riscritto da
diverse mani nel 900, tra cui quella di J. Evola. Questo spiega tutto
il loro odio fuori dal tempo, l'antisemitismo e il negazionismo
issato come bandiera. Questo è il Frankismo quando si manifesta a
livello popolare.
Nella
pratica concreta sono una vera e propria setta, lobby potentissima,
criminale. Hanno l'appoggio dello Stato, della Chiesa (anche se
ufficialmente i loro ministri della fede sono stati scomunicati),
delle forze militari, della polizia e dei Partiti ne finanziano
diversi. Questo gli ha dato il diritto dovere di persecuzione. Nelle
loro menti illuminate l'ebreo è il male assoluto, la diversità da
eliminare o da trattare come un Pariah. In altre parole la pratica
del capro espiatorio e viva e vegeta nella società iper-moderna del
libero mercato.
Non
ho molto tempo per decidere e accetto la proposta della sedicente
terrorista. La paura della folla in preda al delirio omicida, mi
porta a rivedere i miei piani. Anche Massimo viene con noi. Vuole ad
ogni costo la resa dei conti con Maniac, il campione nazionale della
contro rivoluzione preventiva. Un mostro nazi stalinista che ha per
primo comandamento l’antisemitismo, e per secondo la pratica della
tortura, coperta dallo Stato. Un vero e proprio eroe italiano.
Diventato miliardario, il finanziere pagava bene le violenze,
perseguitando i paria non solo io ma tanti altri. Il comunismo per
questi individui non è altro che la santificazione del leader
burocratico e un canale per il potere più deleterio e totalitario.
Il significato vero del comunismo: la lotta contro lo sfruttamento,
la liberazione dal lavoro, il deperimento dello Stato, la fine
dell'alienazione. E' per questi nazi stalinisti il fumo negli occhi e
un incubo a cielo aperto.
Nel
socialismo degli imbecilli si trova una delle giustificazione alte,
della mia persecuzione. Questa ideologia e pratica reazionaria ha
creato una zona grigia dove stalinisti, nazi, liberali della
domenica, fondamentalisti cattolici, camicie verdi e Radical Gullo
Chic (un po Naif) si sono ritrovati di comune accordo.
Anche
uno dei loro padri putativi, G. Stalin, con gli ebrei, aveva un
comportamento ambiguo e cinico. Per alcuni era semplicemente un
antisemita, per altri un dittatore senza scrupoli che a parole
combatteva l'antisemitismo, ma nella pratica usava con gli ebrei il
bastone e la carota.
“Rispondo
alla vostra richiesta. Lo sciovinismo nazionale e razziale è una
sopravvivenza di costumi antiumani che sono propri al periodo del
cannibalismo. L'antisemitismo, quale forma estrema di sciovinismo
razziale, è la più pericolosa sopravvivenza di cannibalismo.
L'antisemitismo è utile agli sfruttatori come parafulmine che eviti
al capitalismo il colpo dei lavoratori. L'antisemitismo è pericoloso
per i lavoratori come falso sentiero che li stacca dal giusto cammino
e che li porta nella giungla. Per questa ragione i comunisti, quali
conseguenti internazionalisti, non possono non essere inconciliabili
e mortali nemici dell'antisemitismo. Nell'URSS si persegue nel modo
più severo con la legge l'antisemitismo come fenomeno profondamente
avverso al sistema sovietico. Gli antisemiti attivi si puniscono, in
base alle leggi dell'URSS, con la pena di morte”.
G.
Stalin (Mosca il 22 febbraio del 1931)
Siamo
in quattro in macchina, oltre alla mia effervescente persona c'è
Massimo, la sedicente terrorista e la strega. Dopo circa 15 minuti
siamo li, quella che era la dimora del diavolo (così la chiamano i
moderni e cristiani abitanti dell'isola felice), sembra una vecchia
casa colonica. Qui è iniziato qualcosa ne sono certo, mi sembra di
tornare indietro nel tempo. Queste mura, queste porte e finestre le
ho già viste, le ho già sognate toccate. Ma in che vita è
successo? Chi sono?
Sono
la reincarnazione dello spirito dello Stregone Folle della
provocazione, un apostata di nome Simonetti Walter. Questa è la
risposta che mi nasce da dentro. Tutto il resto non conta nulla, solo
parole senza senso ne segno, ne rispetto.
Non
siamo soli ci sono due persone che ci aspettano, un vecchio ed un
ragazzo, facce conosciute ma che non riesco a definire, collocare.
Sono spaventati, nervosi, hanno paura che la situazione finisca al
peggio. I due indigeni non sono in buoni rapporti, il vecchio
anarchico Enrrico bestemmia quando il ragazzo Benitino comincia a
parlare.
La
loro storia è emblematica Benitino era il discepolo prediletto di
Enrrico, il futuro dell’anarchia era nelle sue mani. A sempre
vissuto nell’ombra del refrattario, Simonetti Walter, geloso,
invidioso della leggenda, del maestro che non si è piegato e ne ha
pagato il prezzo. Ma era un debole, ed è caduto, come tanti altri,
nella trappola dell’anticomunismo grossolano, fregandosene della
storia del sangue versato dalla nostra gente sotto il totalitarismo
nazifascista; dove si è prodotto lo sterminio della nostra “razza”.
E da infame è passato all’estrema destra. Ha svenduto la sua
storia per codardia e perché non aveva un briciolo di dignità. Ha
preferito il fascismo cioè il regno della volgarità e della
violenza sul debole/diverso protetto dall’ordine del più forte,
alla vita da Uomo, da Unico che non vuole servire lo Stato tiranno,
nella sua opera di distruzione della nostra fratellanza.
Il
fondo l’ha toccato quando ha cercato di vendere il patrimonio
intellettuale (cultura e politico) della Società dei Simonetti, che
non gli apparteneva, ai suoi amici neofascisti per denaro. Ma
Simonetti Walter insieme al vecchio Gustavo gli hanno fatto capire in
modo un po’ brusco che non si può fare, che gli ebrei rinnegati
anche se in via d’estinzione si fanno rispettare. Adesso quei
documenti storici sono in Francia in buone mani.
Beninitino si è
riempito la testa di merda nazionalsocialista, supramatista,
Evolinana da Ordine Nuovo credendo di essere un duro, ma è solo un
topo di fogna, protetto dai soliti noti in doppio petto. Si considera
un Mago, ma è solo esoterico da strapazzo, che si crede un Dio
invocando forze primordiali in quelle ridicole messe nere. Gli
antenati, il consiglio degli unici, dall’oltretomba l’hanno già
giudicato quel nome, Simonetti, non potrà più usarlo (e questo vale
per tanti altri idioti), ed il nostro Benitino non troverà mai pace.
La
situazione si sta deteriorando la sedicente terrorista a una pistola
che porta con noncuranza, Enrrico cerca di portarmi alla ragione,
secondo lui sono in trappola, è l’eterno ritorno dell’uguale,
questa mia ribellione si sta ripetendo all’infinito e non c’è
salvezza per noi. Siamo marchiati fin dalla nascita, siamo ebrei
rinnegati discendenti dell’eresia antinomiana. Io non la penso così
sto troppo bene, questa volta le cose andranno diversamente, le
visioni che ho di costantemente mi mostrano una via d’uscita. La
mia follia mi tiene a galla ho bisogno di bere:
“Voglio
del vino, ci sarà in questa casa una bottiglia di vino?”.
Benitino
mi guarda pieno di rabbia e non vuole darmela e roba sua, crede di
essere il legittimo erede di questo luogo. Viene da ridere una merda
si è accaparrato illegalmente la casa del Conte Simonetti. Un padre
indiscusso per tutti noi anarchici stirneriani.
Ricordo
il giudizio del Conte su Benitino:
“E’
un debole non potrà mai essere uno di noi, non ha carattere tradirà
la fratellanza alla prima occasione”.
E
così è stato, ma ormai questa è storia. Massimo trova il vino, un
bottiglione da mezzo litro. Non è male il suo sapore e mi riscalda
la mente quasi subito. Benitino s’infuria ma è un cane che abbai
ma non morde. Sto cercando di ordinare le idee e mi accorgo che la
sedicente terrorista è nervosa. La pistola mi può servire, sta per
arrivare Maniac, è la resa dei conti?
Non
sono così stupido da crederci veramente ho un altro progetto per il
maiale. Senza pensarci due volte mi avvento sulla terrorista e le
prendo la pistola buttandola a terra. Lei rimane di sasso, dico a
Massimo di trovare una corda che la leghiamo. Non mi fido di questa
donna. I suoi discorsi suonavano falsi fin dall’inizio,
completamente fuori dal tempo. Adesso che ha paura dice di essere una
poliziotta infiltrata della Digos, che doveva portarmi quassù per
incastrarmi. Io non capisco per quale motivo, cosa vogliono ancora da
me, e ricordo di essere stato una povera spia del vecchio SDECE, uno
di quegli anarchici stirneriani che facevano il doppio gioco. I
traditori della nazione vanno distrutti, ma siamo nel 2000, forse è
l’ora giusta di battere cassa.
Il
passato mi torna poco per volta, la mia mente non accetta tutto, la
mia vita sembra un film di fantascienza ispirato da Phip Dick.
Non
ho tempo di pensare arriva Maniac, si avvicina camminando piano, si
sente sicuro è gonfio come un pavone. Con quella voce da imbecille
mi dice di arrendermi che non ha paura di me. Pensa di essere
indistruttibile.
E’
un giustiziere della notte, lo sceriffo dell’isola felice che ama
la violenza brutale sui deboli e sulle donne. E’ un eroe dei nostri
tempi malandati, gira sempre con le medagliette conferitegli dal
potente di turno, per giustificarsi davanti al gregge (il volgo
istruito), che tollera il suo operato infame, legittimando e
promuovendo la sua politica di pulizia razziale e igiene sociale. Le
brave persone vogliono dormire sonni tranquilli ed il rispetto dei
sacri valori:
lavoro, famiglia,
stato, ordine.
La
città andava ripulita dalle schegge impazzite traviate dalla drogha,
dagli estremisti cattivi maestri nemici della morale del Partito e
dai Simonetti un cancro sociale da debellare per sempre senza mezze
misure. Maniac e gli altri campioni della statolatria sono serviti a
questo. La cosa vergognosa è che oltre i soliti post stalinisti e
dei poliziotti della porta accanto, questo maiale a l’appoggio dei
fascisti e della società civile. Il socialismo degli imbecilli
farcito dai soldi dei Frankisti.
Le
medicine della memoria sono la sua arma proibita è il potere di
travalicare la legge (lo Stato d’eccezione), si crede Dio ma è
solo un moderno squadrista, uno stupratore, un avanzo da galera che
parla di sinistra ma non ha un briciolo di dignità. Per gli
organismi internazionali che si battono per il rispetto dei diritti
umani è solo un criminale antisemita protetto dallo Stato.
Capisco
che la Forza datemi dalla droga mi farà vincere questa battaglia,
come già tante volte in passato. Prendo la pistola e la punto
addosso all’avanzo da galera Maniac, per fargli capire che il
perdente è lui. Gli sparo vicino e l’eroe sbianca, pensava con la
sua presenza di spaventare la femminuccia, come amano chiamarmi tutti
i nazistelli postmoderni. Ma non è con le armi che si vince una
guerra e gli vado incontro per dimostrare a me stesso di essere un
uomo. E più grande e più forte ma io mi batto per la mia libertà e
per la fine della persecuzione. E questo mi da una forza oltreumana.
Maniac riesce a prendere la pistola e spara all’indirizzo della
poliziotta:
“L’ammazzo
così daranno la colpa a te ebreo subumano”.
E’
un maniaco vero e proprio. Riesco a salvarla deviando la sua mano con
la pistola, il colpo finisce in aria. Interviene Massimo e chiudiamo
la partita. Lo blocchiamo e leghiamo ad una sedia, la mia resa dei
conti per oggi è finita non c’è altro da fare solo godere di
questi attimi di verità e giustizia. Poi insieme a Massimo andiamo
in casa e parliamo gli dico che se vuole può prendere la pistola e
farla finita con chi vuole, anche lui è un capro espiatorio ed ha
pagato un prezzo alto. L’hanno fatto impazzire, anch’io ho delle
gravi responsabilità su di lui. Gli consegno la pistola, Enrrico
però toglie i proiettili, e attendo il suo verdetto fuori insieme
agli altri spaventati a morte. Massimo esce e mi ridà la pistola,
anche lui capisce che la resa dei conti c’è stata ed abbiamo vinto
senza spargere sangue. Che questa nostra ribellione è solo
l’inizio, è una mossa che provocherà la fine vergognosa della
persecuzione. I tempi sono maturi. Anche se questo paese non cambierà
mai, la comunità internazionale è ormai stanca delle leggi razziali
non scritte che sono in vigore in Italia. Porterò il Re ed il
Principe nudi davanti al mondo intero, questo mi dice il mio spirito
da iconoclasta.
Ma
non è finita, sistemato Maniac, il piano dei servizi e della digos
viene a galla. Dalle colline parte un colpo di un cecchino mi arriva
vicino una folata di vento mi salva la vita. Non ho paura gli altri
tremano come foglie e dico ad alta voce:
“Chi
ammazza un Unico, un anarchico stirneriano, non campa una settimana,
queste sono le leggi dei demoni, dei sumeri”.
Questo
mio folle discorso a effetto, non arrivano più spari i cecchini
hanno paura, di che cosa? Non saprei rispondere, ma la leggenda
dell’Ordine della Stella “La cultura”, centra quel nome ancora
oggi fa paura ad ogni essere umano.
Decido
di consegnarmi alla sedicente terrorista ora poliziotta, con una
specie di cerimonia dissacratoria le consegno la pistola. Lei
all’inizio impreca e minaccia di farmi male, ma poi mi mette solo
le manette e torniamo con l’auto tutti e quattro all’isola
felice. Come se fosse stata una strana gita nel tempo.
Questa
mia ribellione contro la persecuzione, sarà considerata un
insurrezione contro lo Stato, in realtà non era altro che una
trappola della Digos e dei servizi con i cecchini armati fino ai
denti appostati li vicino. Non sono riusciti nemmeno questa volta ad
incastrami a liquidarmi. Ma loro i polis e tutti gli altri, sono di
un'altra idea mi aspetta la galera, per il reato di voler la verità
sulla mia vita. Per il reato di lottare contro il segreto di Stato,
per il reato di essere vivo nonostante tutto e tutti. Per il reato di
essere un homo sacer che si è ribellato alle quotidiane vessazioni e
violenze, alla condizione incostituzionale di Paria.
Il
termine paria
è definito implicitamente per esclusione dal sistema delle caste
indiane, in quanto raggruppa tutti coloro che non fanno parte delle
quattro caste stabilite. Per la costituzione dell'India i paria
devono essere indicati col nome ufficiale di scheduled
castes
("caste inventariate"). Il termine usato comunemente nel
mondo indiano è invece dalit.
In occidente essi sono comunemente noti come "intoccabili"
"Dalit" è il
termine che si è recentemente affermato per indicare coloro che,
all'interno del sistema delle caste, occupano la posizione più bassa
e miserabile. Il termine Dalit (in Sanscrito “dal” significa
“spezzare, spaccare, aprire”) è arrivato a significare cose o
persone che sono tagliate, separate, stremate, disperse, oppresse o
distrutte. A seconda della regione di appartenenza i Dalit sono
chiamati con termini diversi, nomi che sempre hanno significati
spregiativi e che hanno in sé il contrasto di due termini:
“noi-i-puri” e “voi gli-impuri”.
Brahma,
l'aspetto creatore di Dio
secondo la mitologia induista, creò gli uomini traendoli dalle varie
parti del suo corpo, generando così le caste:
- "brahmini": custodi della scienza e sacerdoti, originati dalla bocca;
- "kshatriya": guerrieri e governanti, originati dalle braccia;
- "vaishya": agricoltori, pastori e commercianti, originati dal ventre;
- "sudra": servi, originati dai piedi.
Infine,
i paria, originati dalla polvere che copriva i suoi piedi.
Successivamente Gandhi
li definì harijans,
figli di Hari
(Dio).
L'intoccabilità è una
pratica tipicamente indiana e fortemente legata alla divisione
sociale in caste che porta a considerare altamente contaminanti per i
membri delle caste superiori i rapporti con i persone che per nascita
sono segnati da un'impurità permanente. In particolare, è vietato
ogni contatto fisico (anche se frequenti sono poi gli abusi sessuali
a scapito di donne intoccabili), la commensalità, l'usufruire di
stesse fonti di acqua (come pozzi, rubinetti e fontane pubbliche),
l'accesso ai templi e la partecipazione alle cerimonie religiose. La
condizione degli intoccabili è caratterizzata da estrema povertà,
precarietà igienico-sanitaria e diffusa ignoranza. In genere, la
tradizione imponeva loro di vivere ai margini del villaggio e di
occuparsi, generazione dopo generazione, di attività considerate
degradanti, come becchini, ciabattini e lavandai, attività che a
tutt’oggi la maggior parte delle famiglie dalit si tramandano
nell’India rurale. In altri termini, essi erano trattati come
schiavi e non avevano alcuna possibilità di reclamare quanto era
loro dovuto e neppure venivano loro riconosciuti dignità umana e
onore.
Capitolo
003
Acid
test
http://it.wikipedia.org/wiki/Merry_Pranksters
Prende
il nome di Merry
Pranksters
un movimento formato da un gruppo di amici dello scrittore Ken
Kesey
nel 1962,
con base in California,
rifacentesi alla filosofia
Hippy.
Si sviluppò nel periodo di transizione fra la Beat
Generation
e il movimento Hippie.
Furono tra i principali fautori dell'utilizzo delle sostanze
psichedeliche.
Nell'estate del 1964, attraversarono gli Stati
Uniti
a bordo di uno scuola-bus decorato con disegni psichedelici Neal
Cassady,
figura emblematica della beat
generation,
alter-ego di Dean Moriarty (personaggio principale di On
the road
di Jack
Kerouac),
fece parte del gruppo. I Merry
Pranksters
sono ritenuti tra i precursori del movimento hippie.
La loro storia è raccontata da Tom
Wolfe
nel suo libro, Acid
Test.
Voci correlate Ken Kesey
Il
ritorno all’isola felice è pieno di incognite, bombe a calore, che
bisogna dosare con calma, per non bruciarsi, dilaniarsi il corpo.
Ormai senza più organi ma con solo una testa pulsante, visioni
diurne e futuro alternativo per ogni situazione che vienesi a creare,
sono il sale di questi secondi che valgono anni di vita vissuta,
intensamente senza riflettere solo azione e immanenza.
Il
Dio di Spinoza è ovunque ne sento la presenza la sua forza mi da una
coraggio senza precedenti che può portarmi alla follia. Non sono
come il Coraggioso di Jonny Depp non cerco il sacrificio per il
denaro, per la mia famiglia, voglio tutto e lo voglio subito per me,
per la mia vita malandata. Ma il mio piano fa acqua da tutte le parti
appena scesi dalla macchina c’è un intero paese che ci attende con
il sangue agli occhi. Le parole del pubblico astante sono piene del
loro Dio dell’amore.
“Criminale,
assassino, finocchio, terrorista, spacciatore, deviato, ebreo”
E’
una litania a senso unico. Sono un generatore di Kaos questo sento
nell’aria e nel Kaos regna sovrana l’anarchia, il principio
naturale primordiale fa dell’uomo e della donna essere liberi ed
uguali. Né Stato né padroni, sono refrattario alla gerarchia e
all’autorità, ma qual è la mia legge?
Risuona
nella mai testa lisergica, drogata, come una campana stonata, il
motto di A. Crowley:
"Fa'
ciò che vuoi, sarà tutta la Legge."
"Ogni
uomo e ogni donna è una stella."
«Non
c’è altro dio che l’uomo. L’uomo ha diritto a vivere secondo
la sua stessa legge: di vivere come vuole, di lavorare come vuole, di
giocare come vuole, di riposare come vuole, di morire quando e come
vuole. L’uomo ha il diritto di mangiare quello che vuole, di bere
quello che vuole, di stare dove vuole, di muoversi come vuole sulla
faccia della terra. L’uomo ha il diritto di pensare quello che
vuole, di dire quello che vuole, di scrivere quello che vuole, di
disegnare, dipingere, scolpire, e così via, modellare, costruire
come vuole, di vestirsi come vuole. L’uomo ha diritto di amare come
vuole. L’uomo ha il diritto di uccidere coloro che volessero
negargli questi diritti»
Ma
non sono mai stato, un discepolo e un amante del Magus, troppo
decadente e serioso per la mia provocazione, per la mia “arte? No
grazie”. Per il mio spirito anarcoide. Che non vuole legami
esoterici, maestri senza parte da venerare, ma fratelli e sorelle,
unici in simbiosi con cui camminare insieme una strada in divenire
Come
un satiro folle cerco e scappo dalle baccanti in preda alla follia
dionisiaca, mi accingo a giocare la mia ultima partita con la morte,
qui nell’isola felice.
Ad
un tratto viene messa in scena una strana votazione. Tra me e,
un’opera d’arte , una mia parente. Chi di noi due dovrà pagare
il prezzo dell’anarchia. Chi tra noi due merita il frutto del
peccato, chi tra noi due è un Iconoclasta.
E’
incredibile perdo la votazione, per queste persone radunate qui, non
sono io il criminale, in questa ultima storia di estremisti della
porta accanto, le persone sanno la verità.
E
la storia di giovani figli di papa che volevano fare la rivoluzione e
vendicare non si sa che cosa, non si sa chi. Che dopo aver presentato
Simonetti Walter ai quattro dell’oca selvaggia e perso la ragione
per il folle infiltrato che sfidò la stella con il coltello in mano.
Tornano a casa dai padri in ginocchio a benedire il partito
dell’avvenire, si fanno gesuiti della sinistra e vivono come
ipocriti del nulla stato. Odiando Simonetti fino al parossismo.
L’unico, l’uomo sacer che lotta solo contro la svastica sul sole.
L’infame limbo della banalità del male. Dove un maiale può
dettare legge e far soldi pagati dal finanziere basta violentare
Walter Simonetti.
Il
barista porta fuori il contenitore della birra questa strana adunata
si trasforma in una specie di festa. Simonetti finalmente, per tutti,
va in galera, va alla morte. E’ ora di festeggiare si fanno avanti
strani personaggi la Lobby Krankista, satanista, i massoni, la feccia
umana. Illuminati uomini di chiesa che pensano per tutti noi e per il
bene dello Stato con il salvadanaio pieno d’oro. Ridono convinti di
gusto:
“Simonetti
vai alla morte. Finalmente. E’ finita siamo liberi da questo ebreo
di merda”.
Io
non batto ciglio non credo ad una parola, la sicurezza che mostro gli
fa paura. Non capiscono che lo spirito di un guerriero della luce non
si può piegare distruggere è immortale. Persi tra la croce e i
rituali satanisti hanno perso il senno e si fanno inconsapevoli
baluardi del Nichilismo. Quello più truce e infame coi valori sempre
in mostra. I sacri valori della morale.
Arriva
l’Acid Test è un’idea beffarda che abbiamo all’unisono io e
Massimo, negli occhi drogati un lampo come un tempo come da bambini
lo scherzo è liberatorio.
Gli
ultimi acidi erano quasi finiti, Massimo però non li ha buttati e
per l’occasione vanno benissimo. Nel contenitore della birra
scivolano via che è un piacere, saperli in azione. Insieme a lui
beviamo questa bionda lisergica con i Frankisti, massoni satanisti
cristiani. Loro sanno della droga nella bevanda ma non gli importa
nulla sono troppo felici è un giorno di festa cittadina, da
ricordare per sempre.
Le
manette hai polsi fanno un po’ male ma la gioia della disobbedienza
è troppo grande, l’Acid Test sta dando i suoi frutti. Vittorio il
grande Vittorio venuto subito a trovarmi sapendo del disastro da me
combinato, rimane in balia di queste donne sotto acido, maschere del
carnevale che tentano in ogni modo di farsi notare dal mattatore.
Ride ma non sa che dire di questo spettacolo stravagante è troppo
anche per lui, uno dei pochissimi che si ricorda dell’unico del
folle.
Ma
c’è anche Marco con la sigaretta sempre accesa e la voce in
continuo fermento che non mi da pace. E Sergio che sembra un gesuita
che vuole redimere la pecorella smarrita che lui ed altri hanno
costruito tanti anni fa. Arrivano anche i bolognesi ripresesi dalla
notte e dal delirio del pazzo. Sono giunti qui alcuni con buone
intenzioni altri neri di rabbia. Gippo e il padre che dicono di
aiutarmi. Luca in stato di shock e con la lingua serpentina tenta di
provocarmi. E ci sono anche gli scrittori l’ex Luther Blisset.
Hanno un libro da mostrarmi, me lo danno. Per una magia senza tempo
appena lo apro sfogliando le pagine riesco a leggerlo tutto (la super
intelligenza che va e viene e tutt’uno con il mio sorriso
dionisiaco). In pochi secondi ho finito il libro una delle doti
dell’esperimento XXX che non ricordavo. Mi piace di più una
versione della storia del bar dell’Aurora, ma dicono i
post-avanguardisti che non sarà quella ad essere pubblicata. I
misteri della fede nella sinistra italiana. Totem e tabù ed eroina.
E’
venuta l’ora, l’ora della partenza con gli schiavettoni e la mano
della poliziotta vicino che mi porta al pulmino. Sto per dire addio
all’isola felice. Tutto il paese attende trepidante questo momento.
All’inizio del corso attende il furgone blindato. Saliamo in
quattro io, Massimo, la strega e la poliziotta. Ci chiudono dentro è
ora che il vero viaggio abbia inizio. Non conosco la destinazione e
non mi importa. Sono convinto di farcela. Il sesto senso, le
allucinazioni continue che alterano la mia mente mi avvertono che
sarà durissima, ma anche questa volta lo spirito di Simonetti volerà
nel vento e col sangue agli occhi riderà per l’ultima volta,
davanti hai suoi fratelli e alle sue sorelle.
Davanti
hai suoi figli di spirito.
Ucronia
Hiperyon 77
Simonetti
Walter è morto!
W Simonetti Walter !
Dio è morto, Marx è morto, e io mi
sento poco bene.Woody Allen
il 31 ottobre 2000 Simonetti Walter moriva di overdose a Bologna, no mi sbaglio moriva colpito da un cecchino a Parigi , no mi sbaglio moriva gettandosi in un dirupo davanti a dei
suoi parenti.
Ma non era la sua ora una nuovo clonazione una nuova metempsicosi, un nuovo corpo per generare il kaos, quale? per quali fini Gli Illuminati l'Ordine continua questo gioco sporco? Per denaro i soldi della lobby Frankista.
Poi c'è un piccolo particolare Walter Simonetti doveva pagare il prezzo dell'anarchia o se volete della follia che l'aveva contraddistinto in questi anni. E' il volere della Forza e questa
non si discute. Le antiche leggi sumere non si discutono.
Poi verrà il supplizio, il Cristo in croce, il pariah senza difese dallo Stato con una marea di stolti pagati dai frankisti pronti a saltarmi addosso.
Poi verrà Venezia con il suo Carnevale,il suo vino, le sue maschere i suoi personaggi in cerca d'autore come il turco. Il figlio che mi ha maledetto nel cerchio magico dei sinistri. Che
guidano da lassù i miei movimenti le mie piccole provocazioni.
Ubriaco di follia incontro Oreste e visi familiari li al carnevale, questo mi dice è il tuo momento. IL giorno del riscatto. Io non vedo nessun riscatto ma tanta voglia di esplodere davanti ad un pubblico di mentecatti. IL mio cuore dice vendetta! C'è un medicinale speciale la torazina con quella ho potuto rivedere le parti salienti della mia vita quelle belle poche e quelle odiose e umilianti tante. C'è un agglomerato di mentecattii che sta li a seguirmi a seguire il capro espiatorio ma non siamo nell'isola felice e non hanno il coraggio di gettare la maschera della persona per bene. E di mostrarsi per quel che sono degli animali degli antisemiti persecutori venuti dal medioevo, dal fascismo nero e rosso. Persecutori per denaro.
Ma il gregge di pecore frankiste rimane di stucco io reagisco il vino mi da la forza di camminare due metri da terra. E portare in alto la nostra bandiera.
CHIUNQUE SAPPIA DI ESSERE DIO SALGA SUL PALCO
Il carnevale finisce in un tuffo nel mare si le merde sataniste cristiane mi hanno costretto a gettarmi in acqua ma il loro riso durerà poco.
Dopo ci sarà la trasmissione televisiva sotto il segreto di stato all'ambasciata francese e per un ora e mezza L'italia sarà nelle mie mani e Walter Simonetti è vivo. Ed a tanta voglia di parlare
del segreto di stato cioè della sua vita. Celata nascosta con ogni mezzo necessario fino all'omicidio al terrorismo di Stato di stampo Frankista.
Con una sigaretta alla mariuana in mano e una bottiglia di whisky nell'altra ed una speciale medicina riesco nell'impossibile racconto l'altra storia d'Italia quella dello sterminio dei filo
francesi anche detti anti italiani e della loro persecuzione.
Con l'aiuto fondamentale di Oreste, di Marco ed anche la presenza di Toni. ED altri pochi amici si fa per dire un capro espiatorio vive solo contro il mondo
Il RE è nudo per una notte
il cielo è caduto sulla terra
lo spettro della disgregazione
soffia sul collo dei nostri amati statolatri
NERI VERDI E ROSSO
W Simonetti Walter !
Dio è morto, Marx è morto, e io mi
sento poco bene.Woody Allen
il 31 ottobre 2000 Simonetti Walter moriva di overdose a Bologna, no mi sbaglio moriva colpito da un cecchino a Parigi , no mi sbaglio moriva gettandosi in un dirupo davanti a dei
suoi parenti.
Ma non era la sua ora una nuovo clonazione una nuova metempsicosi, un nuovo corpo per generare il kaos, quale? per quali fini Gli Illuminati l'Ordine continua questo gioco sporco? Per denaro i soldi della lobby Frankista.
Poi c'è un piccolo particolare Walter Simonetti doveva pagare il prezzo dell'anarchia o se volete della follia che l'aveva contraddistinto in questi anni. E' il volere della Forza e questa
non si discute. Le antiche leggi sumere non si discutono.
Poi verrà il supplizio, il Cristo in croce, il pariah senza difese dallo Stato con una marea di stolti pagati dai frankisti pronti a saltarmi addosso.
Poi verrà Venezia con il suo Carnevale,il suo vino, le sue maschere i suoi personaggi in cerca d'autore come il turco. Il figlio che mi ha maledetto nel cerchio magico dei sinistri. Che
guidano da lassù i miei movimenti le mie piccole provocazioni.
Ubriaco di follia incontro Oreste e visi familiari li al carnevale, questo mi dice è il tuo momento. IL giorno del riscatto. Io non vedo nessun riscatto ma tanta voglia di esplodere davanti ad un pubblico di mentecatti. IL mio cuore dice vendetta! C'è un medicinale speciale la torazina con quella ho potuto rivedere le parti salienti della mia vita quelle belle poche e quelle odiose e umilianti tante. C'è un agglomerato di mentecattii che sta li a seguirmi a seguire il capro espiatorio ma non siamo nell'isola felice e non hanno il coraggio di gettare la maschera della persona per bene. E di mostrarsi per quel che sono degli animali degli antisemiti persecutori venuti dal medioevo, dal fascismo nero e rosso. Persecutori per denaro.
Ma il gregge di pecore frankiste rimane di stucco io reagisco il vino mi da la forza di camminare due metri da terra. E portare in alto la nostra bandiera.
CHIUNQUE SAPPIA DI ESSERE DIO SALGA SUL PALCO
Il carnevale finisce in un tuffo nel mare si le merde sataniste cristiane mi hanno costretto a gettarmi in acqua ma il loro riso durerà poco.
Dopo ci sarà la trasmissione televisiva sotto il segreto di stato all'ambasciata francese e per un ora e mezza L'italia sarà nelle mie mani e Walter Simonetti è vivo. Ed a tanta voglia di parlare
del segreto di stato cioè della sua vita. Celata nascosta con ogni mezzo necessario fino all'omicidio al terrorismo di Stato di stampo Frankista.
Con una sigaretta alla mariuana in mano e una bottiglia di whisky nell'altra ed una speciale medicina riesco nell'impossibile racconto l'altra storia d'Italia quella dello sterminio dei filo
francesi anche detti anti italiani e della loro persecuzione.
Con l'aiuto fondamentale di Oreste, di Marco ed anche la presenza di Toni. ED altri pochi amici si fa per dire un capro espiatorio vive solo contro il mondo
Il RE è nudo per una notte
il cielo è caduto sulla terra
lo spettro della disgregazione
soffia sul collo dei nostri amati statolatri
NERI VERDI E ROSSO
il Finanziere
il capro espiatorio
Cominciare a scrivere è come morire, sono morto più di 80 volte ucciso e suicidato dallo Stato italiano. Tutt’ora sotto leggi speciali che non mi permettono di vivere come un uomo, un paria. Il mio nome era prima del sequestro, del rapimento da parte dello Stato, Walter Simonetti. Sono un esperimento genetico la reincarnazione dello stregone folle, ho dei segni nel sangue che fanno risalire la mia discendenza dagli antichi sumeri. Per tanti altri sono anche un alieno, un ebreo la diversità fatta parola. Per le leggi razziali non scritte ma risalenti al ventennio fascista sono un anti-italiano, un demone.
Anche se non ho più ricordi dopo i lavaggi del cervello e le iniezioni di speciali medicine per la perdita della memoria, posso dire tramite le mie sensazioni di essere nato a Milano il 7 gennaio 1971. Da un parto gemellare, ero affetto da nanismo.
Mio fratello gemello morirà ucciso da militanti stalinisti del P.C.I. premiati con i soldi della lobby Frankista e le medaglie dello Stato.
Questa guerra non è ancora finita indicato negli anni 70 come l’anti-Cristo dalla Chiesa Cattolica e l’assassino di Aldo Moro dagli stalinisti sono il capro espiatorio della società italiana. Con i soldi della lobby, mafia Frankista, guidata da mostri pedofili, la sinistra italiana fa clientelismo dalla fine della seconda guerra mondiale. La paura della sua base è così elevata che solo la corruzione la tiene in piedi. Alle elezioni gli ex comunisti prendono un 10 % in più tramite questi soldi che arrivano a milioni di persone. Il prezzo da pagare è il capro espiatorio. I Frankisti hanno credenze deviate medievali: la Dea madre, arianesimo e la persecuzione dei diversi degli ebrei. Sono negazionisti negano l’olocausto e non tollerano la dissidenza. E vogliono il capro espiatorio i discendenti dei sumeri in Italia sono diventati dei paria.
Uno dei famosi programmi della lobby e degli stalinisti dopo gli anni di piombo era l’assassinio di tutti i cattivi maestri e militanti autonomi. Questo folle progetto fù fermato dallo Stato Francese. Ma molti morirono furono uccisi i cosiddetti perfetti sia appartenenti al partito socialista sia dell’autonomia. Furono accusati da un infame del partito comunista di traffico di droga, incarcerati e uccisi a sangue freddo dai maiali. Sette bambini furono uccisi dallo stesso militante comunista e dalla moglie era il prezzo che dovevano pagare per uscire di galera l’accusa era terrorismo. Un eroe in Italia già rinchiuso in gioventù in manicomio.
Li sto chiamando ma non rispondono più, i miei demoni, Gigo e mio figlio il turco. Le mie ossessioni quotidiane stanno sparendo forse mi sbaglio tutto poi continuerà come prima.
Disteso sul letto in psichiatria guardo la mia vita fuggirmi via, il passato cancellato dalle medicine, il presente un’ombra minacciosa. No futuro. A contatto con l’ideologia dominante il Nichilismo tutto sembra vano anche raccontare questa storia del capro espiatorio, dell’Ordine e della schifosa lobby Frankista. Una storia tutta italiana.
Siamo in guerra, anche se l’abbiamo persa noi Marsigliesi, l’ultima parola sarà la nostra, così è il valore della forza primordiale.
La negromanzia è un’arte della provocazione.
A volte sento il potere della forza, il potere costituente, ritornare nei miei pensieri. C’è una lotta psichica senza quartiere che si combatte con armi e poteri antichi come le leggi dei sumeri. Le ossessioni mi invadono la testa a volte le voci sono amichevoli scherzano a volte fanno paura. La prigione del reale resta come sempre assordante.
Ci sono voluti 30 anni di sofferenze, morte, disperazione, torture, umiliazione, esplosione, vendette, esprimenti ma alla fine la rigenerazione c’è stata. La pillola rossa ha avuto i suoi effetti a Venezia. Alla festa del carnevale nel 2001, mi hanno per una notte risvegliato. Mostrato il passato, cancellato dai lavaggi del cervello. La televisione ha mostrato l’omicidio perfetto dello Stato.
Ma prima di Venezia nel 2001 ci sono state le siringate di eroina da parte dei compagni del ex PCI, agenti della contro rivoluzione preventiva, pagate profumatamente dalla lobby frankista dal finanziere l’anima nera di questa repubblica delle banane. Mesi di paranoie e di panico dove non potevi fuggire dove la morte volava vicino, troppo vicino.
Dove i soldi della lobby hanno conquistato le mitiche avanguardie del Link di Bologna, pagate per torturami il cervello.
Ricordo che guardavo sempre un film La corta notte delle bambole di vetro.
Altri sono intervenuti per vendetta gelosia, per la storia è tutta colpa tua se è finito tutto la solita storia dei gesuiti del capro espiatorio.
Questa è l’ultima volta che torno lo stregone folle dopo questa vita non parteciperà più, non ho più un popolo da difendere.
Sono stato venduto per denaro a quei maiali della lobby frankista dai miei fratelli di spirito. Per tutti gli altri amici, sorelle, parenti, sono diventato un capro espiatorio da violentare per soldi. Sborsati dal finanziere un demente deviato. Una maschera che però compare nella lista nera del mossad ai ai sono guai.
Rimane solo la fratellanza. I miei figli di spirito.
Straniero (Battisti
Venexia)
dimmi tu chi sei
di che paese sei
quanto hai camminato
e cosa hai fatto
straniero
dove sei arrivato
resta un poco qui
resta ancora un poco
resta un poco non importa quanto
straniero
non importa quanto
sul tuo volto scuro
un sorriso è nato
un profumo di grano maturo
il vento ha accarezzato
non andare via
non andare via
non andare via qui sei rinato
il posto l'hai trovato
il fumo di quel treno
che era il tuo passato
ora all'orizzonte è già svanito
resta qui straniero
che mi hai trovato
choo choo train
choo choo train
choo choo train
train train train
choo choo train
choo choo train
di che paese sei
quanto hai camminato
e cosa hai fatto
straniero
dove sei arrivato
resta un poco qui
resta ancora un poco
resta un poco non importa quanto
straniero
non importa quanto
sul tuo volto scuro
un sorriso è nato
un profumo di grano maturo
il vento ha accarezzato
non andare via
non andare via
non andare via qui sei rinato
il posto l'hai trovato
il fumo di quel treno
che era il tuo passato
ora all'orizzonte è già svanito
resta qui straniero
che mi hai trovato
choo choo train
choo choo train
choo choo train
train train train
choo choo train
choo choo train
I
http:it.wikipedia.org/wiki/Cadiscismo
Una
palma,
simbolo del Cadiscismo.
Il
Cadiscismo,
conosciuto anche come Natib
Qadish,
espressione ugaritica
che letteralmente significa "la via sacra", o semplicemente
Qadish,
è una moderna religione pagana
che si ripropone come continuazione degli antichi culti canaaniti
e in generale mediorientali.
Queste religioni erano in passato praticate dai
popoli dei Cananei,
dei Fenici,
degli Assiri,
degli Accadi,
dei Sumeri
e dei Babilonesi,
prima della diffusione dello Zoroastrismo,
poi del Cristianesimo
e infine dell'Islam.
La moderna religione cadiscita si rifà in particolare alla religione
canaanita dell'antichità, operando commistioni con le altre fedi
mediorientali. Attualmente appare come la forma di Neopaganesimo
meno diffusa, confinata ad alcune comunità online, di cui ne esiste
una considerevolmente
frequentata,
oltre che un sito
internet
di carattere iniziatico e informativo.
Storia
La
regione anticamente chiamata Canaan
corrisponde grossomodo agli attuali Stati della Siria,
della Palestina,
dell'Israele
e del Libano.
I Fenici
erano una sottocultura della cultura madre canaanita, e così
approssimativamente vale per gli ebrei; le radici dell'Ebraismo
sono infatti da rintracciare nell'enoteismo
tipico delle religioni semitiche praticate nelle suddette zone. La
moderna religione cadiscita non è attiva da molto tempo, si parla
all'incirca degli anni Ottanta. Probabilmente uno dei primi
personaggi autoproclamatisi seguaci della vecchia religione semitica
fu Lilinah
Biti Anat,
che, insieme a tre amici in California,
diede vita ad una prima comunità. Il suo sito internet, chiamato
Qadash
Kinahnu (archiviato
dall'url originale),
fu il primo a trattare temi concernenti la nuova religione cadiscita.
Con il sito avviò anche un gruppo inline, il quale però fu chiuso
poco tempo dopo a causa della mancanza di aderenti.
Teologia
La
teologia cadiscita è enoteistica,
ovvero riconosce un Dio unico, Sostanza cosmica che costituisce tutto
l'universo
e che si manifesta in una molteplicità di aspetti, le divinità, le
quali possono entrare in contatto con il mondo fisico, consentendo
all'uomo di giungere alla conoscenza del divino. La religione è
inoltre panteistica,
ovvero riconosce Dio come forza attiva e agente all'interno della
natura del mondo. Le divinità venerate dai cadisciti sono quelle
codificate nel 1928
da Ras
Shamra,
il quale ne trasse informazioni da antichi testi ugaritici.
Questi dèi includono Ilu,
il benevolente Signore dei Cieli, identificato spesso con il dio
semitico El;
Athirat,
la Regina dei Cieli, identificata con la divinità mesopotamica
Ishtar
o con la semitica Asherah;
Anat,
dea delle passioni e del fervore della giovinezza, identificata
spesso con la mesopotamica
Ishtar
o con l'ellenica
Astarte;
Baal
e Hadad,
dèi spesso sintetizzati in un'unica entità, patroni delle tempeste;
Kothar
Wa Khasis,
dio della magia,
identificato con il kemetico
Ptah;
Shempsu
(o Shapash),
dea del Sole; Yam
(o Nahar)
dio delle acque; Mot,
divinità della morte e della sterilità; Rashap
(o Reshep),
dio delle pestilenze e della salute; Athartu
(o Atharat),
dea identificata spesso con la stessa Anat;
Gapan
e Ugar,
dèi della fertilità e dei campi; Choron
(o Horon),
spesso identificato con il kemetico
Horus;
Yarikin,
divinità della Luna; Nikkal,
dea della fertilità di origine mesopotamica;
e infine Shachar
e Shalim,
dèi della natura e dell'irrigazione. L'insegnamento cadiscita si
basa poi sull'idea del fatto che il mondo sia pervaso da spiriti di
ogni sorta, chiamati kakabuma,
ovvero letteralmente "stelle".
Simbologia
La
religione cadiscista, come tutte le correnti del Paganesimo
moderno,
possiede numerosi simboli. Quello che tuttavia è considerato il più
importante per la sua semplice sacralità è la palma; sia la palma
intesa come albero, sia il palmo della mano, sebbene il simbolo della
palma vegetale sia più comune. Il simbolo della palma intesa come
albero simboleggia il legame del cadiscismo con la Madre Terra: come
tutte le religioni pagane,
anche quella cadiscita presenta un forte legame con la Terra, con la
natura e con la vita. La palma
è considerata il simbolo migliore per esprimere tutto ciò
innanzitutto per il fatto che sia un albero che cresce in zone aride,
e quindi rappresenti la vita in grado di sopravvivere anche alla
morte (l'aridità, l'infertilità); in secondo luogo la palma
rappresenta l'esistenza perché produce frutti carichi d'acqua,
il liquido simbolo della nascita della vita. Il palmo della mano è
invece considerato un amuleto porta fortuna, molto utilizzato sin
dall'antichità in tutto il mondo mediorientale.
Testi sacri ed epici
Tutto
ciò che si conosce a riguardo dell'antica religione canaanitica ci è
pervenuto grazie a tavolette rinvenute ad Ugarit
nel 1928
e scritte in caratteri
cuneiformi.
Le storie trascritte erano probabilmente tradizioni originariamente
tramandate per via orale; la maggiore di queste raccolte è quella
che narra delle avventure di Baal.
In questi racconti il dio Baal
si scontra con Yam
per il dominio sulla Terra. Dopo aver vinto la battaglia, con l'aiuto
di Kothar
Wa Khasis,
Baal si fa costruire una dimora: la costruzione di un palazzo era un
simbolo rappresentante il diritto divino del dio. In seguito, per
mantenere il potere, Baal si scontra anche con Mot.
Gli studiosi tendono ad interpretare questi miti come una raccolta
mitologica
simboleggiante il ciclo delle stagioni, in particolare la fine
dell'estate e l'inizio della stagione delle piogge. I cadisciti
tendono ad utilizzare questi libri come testi sacri e testi epici.
Credenze e pratiche
Offerte
Nel
Cadiscismo, i fedeli, offrono agli dèi diversi elementi simbolici.
Tendenzialmente queste offerte votive si distinguono in tre
principali categorie: le offerte bruciate, che consistono nel
bruciare fiori o cibi in onore delle divinità; le offerte della
pace,
termine che raggruppa vari tipi di offerte nei confronti soprattutto
della natura, come nutrimento per gli animali, acqua per i vegetali o
semplici offerte di frutta sugli altari delle divinità; il terzo
tipo di offerta consiste in danze sacre, recitazioni di miti
e creazioni artistiche sempre eseguiti in onore di una o più entità
divine.
Etiche
Il
concetto di peccato
del Cadiscismo, come per tutte le religioni neopagane
è molto diverso dal concetto che invece caratterizza le religioni
abramitiche.
Più che di disobbedienza
a Dio
negli insegnamenti casisciti il peccato rappresenta l'azione violenta
nei confronti della natura, il non rispetto del prossimo, del mondo e
di tutti gli esseri viventi. Questo genere di peccato è considerato
causa degli squilibri e dei problemi sociali. La religione si basa
inoltre su un sistema di regole per la buona
morale
rappresentato dalle cosiddette Sette
Componenti.
Ricorrenze
Il
Qadish celebra festività in determinati periodi dell'anno, e in
particolare nei periodi in cui si verificano cambiamenti nelle fasi
lunari. Il Shanat
Qadish
è una festività riesumata dagli antichi testi ugaritici, e
probabilmente basata su un'antichissima festa che veniva celebrata
sin dall'Età
del Bronzo.
Il termine in lingua tradizionale utilizzato per indicare le feste è
ashuru.
Altre feste cadiscite sono la festa
di Mathabatu,
celebrante l'equinozio
autunnale; la festa
di Marchizu,
che generalmente cade tra novembre e dicembre; la festa
di Aru,
dedicata alla luce e al solstizio
invernale; la festa
di Shamnu;
la festa
di Liyatu;
la festa
di Zabru;
la festa
di Gannu
e la festa
di Rashu Yeni.
Vi sono poi due celebrazioni legate alla Luna, ovvero la festa
di Chudthu,
che celebra la luna
nuova,
e la festa
di Yamu Mlatu,
festeggiante la luna
piena.
Controversie
Alcune
controversie consistono in particolare nell'identificazione del
Cadiscismo con il Paganesimo
ebraico.
Le due religioni che vengono erroneamente confuse sono tuttavia molto
diverse tra loro. Il Cadiscismo non si basa innanzitutto
sull'Ebraismo,
a differenza della seconda, la quale tende a ricercare le radici
della religione
ebraica
originale assimilando elementi dalle tradizioni native confinanti, ma
ponendo come proprio perno la corrente della Cabala.
Il Cadiscismo è dunque differente perché totalmente fondato sulle
tradizioni pagane, senza influenze ebraiche.
Altra differenza fondamentale sta inoltre nella concezione teologica
e nella visione della natura divina.
http://it.wikipedia.org/wiki/Giudeopaganesimo
Il
Giudeopaganesimo,
o Paganesimo
ebraico,
o ancora Paganesimo
giudaico,
è una nuova corrente religiosa che trae elementi sia dall'Ebraismo,
sia dal Paganesimo
e per questo si colloca nella vasta famiglia delle religioni
neopagane.
Le religioni pagane da cui attinge elementi sono quelle
mesopotamiche,
che già in passato confinavano con l'Ebraismo
e dalle quali quest'ultimo trasse le basi per la sua formazione; tra
questi culti pagani
mesopotamici
possono essere inclusi quelli praticati dai popoli dei Cananei,
dei Fenici,
degli Assiri,
dei Babilonesi,
dei Sumeri,
degli Accadi,
oltre che la religione a sé stante del Paganesimo
egizio.
Il Giudeopaganesimo non deve essere confuso con il Cadiscismo,
un'altra religione neopagana
che, a differenza di quella pagana ebraica, non si basa sull'Ebraismo
ma focalizza il proprio credo sull'antico Paganesimo
mesopotamico
e in particolare canaanita.
Il
Giudeopaganesimo è un movimento molto recente, i primi gruppi, come
il JAP-L,
esistono come comunità online solo dagli ultimi anni Novanta.
Tuttavia esistono anche gruppi, come l'Ordine
del tempio di Astarte,
attivi già dagli anni Settanta. Il gruppo Am
Ha Aretz
(letteralmente "il popolo della Terra") presenta molte
sfaccettature: alcuni membri sono politeisti,
altri animisti;
ritengono di essere i diretti prosecutori degli antichi culti
pre-monoteistici del popolo ebraico.
Venerano divinità chiamate Elohim,
spiriti ancestori chiamati Raphaim
e spiriti dei morti chiamati Teraphim.