Rousseau «se c'è mai stata una storia al mondo garantita e dimostrata, è quella dei Vampiri»
venerdì 15 gennaio 2021
Come un ladro nella notte
Non è semplice, non è di tendenza, non è piacevole, non è giusto è anticristiano grazie a DIo e non è social ( se hai paura della paura non leggere ti prego ). Parlare di quel pensiero, di quel idea senza ritorno che tante volte mi ha affascinato, stregato, ossessionato,come un ladro nella notte cioé? Farla finita. Che vertigine sentirsi per la prima volta padroni della propria vita! Schiavo e ribelle che il tempo ha ridotto a cosa?Ad oggetto del desiderio di invisibili esseri senzienti.
Chiudere la partita per sempre ed accettare la sconfitta anche se ho pagato il prezzo della mia follia e in cambio ho ricevuto le risa e le violenze di un intera nazione. Non rimane che aspettare l’evento senza paura sognando anche colonie extra mondo. Perché se cadi in disgrazia devi trarne le conseguenze. E come per magia torna dentro di me la ricerca della spiritualità. Se tutto è illusione che senso può avere la mia vita?
Le prima volte che ho tentato in vano non le ricordo so solo che alcune persone che amavo come fossero divinità mi hanno ferito, tradito, è mio il tallone d’Achille, che tutti conoscono, ma rimembro ancora a Bologna alla fine degli anni 90 le due volte che Giuseppe mi salvò la vita.
In questi ultimi 20 anni dentro e contro i gironi del inferno tornava come un ladro nella notte quel pensiero. Bastava un niente una parola uno sguardo e piano piano non eri più padrone della mente. Da mattina a sera pensavi solo a quello e come farlo. Però l’istinto di sopravvivenza mi portava a volte a bere fino allo sfinimento per cacciare quel ladro, quel genio che si era impadronito della mia vita. A volte mi svegliavo, dopo una notte da dimenticare, e non avevo voglia di fare niente nemmeno di farla finita. Come un ladro nella notte convivo con i miei spettri, con le mie debolezze, con la mia voglia di vivere di amare nonostante il mondo, nonostante gli uomini.
E non ti cerco più… maestra! Se ti chiamavo così c’era un motivo: rispetto.
Ma ascoltare quella musica, la tua musica mi fa stare male. Potresti non capire, si lo so non sei come loro come i licantropi di Bologna, ma sono solo per te un fantasma del natale passato e tu vivi la tua Leggenda Personale mentre un esocismo o una stregoneria che io ho praticato mi fa scomparire dalla tua vita. E poi ripenso quando ascolto la tua voce, a mia moglie la zingara (vera) con suo figlio felice a Piazza Maggiore i desaparesido di questa Repubblica delle banane, e so che oggi i tuoi amici non ridono più perché il padre si è risvegliato con le sue leggi antiche ma giuste. Io ho pregato e prego i miei DEI per la compensazione!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento